Il club delle lettere Segrete, Angeles Donate

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  • Copertina flessibile: 348 pagine
  • Editore: Feltrinelli (8 ottobre 2015)
  • Collana: I narratori
  • Prezzo medio:15 euro
  • Paese origine: Spagna
  • Peso di spedizione: 499 g

Quando ho scelto questo libro, mi trovavo in una grande Feltrinelli: uno di quei superstore, di vari piani, dove ti ci puoi perdere dentro. Mentre mi guardavo intorno, mi salta all’occhio questo volume

La sua fascetta recita: “I romanzi che ti fanno felice”, così ho pensato: perchè no? Presto detto: l’ho comprato e iniziato a leggere mentre ritornavo a casa.

Da subito vi dico che è una lettura scorrevole ed appassionante; descrive e caratterizza, di volta in volta, i suoi personaggi,  facendoli conosce ed apprezzare. Le storie si intrecciano in maniera piacevolmente inaspettata.

La storia inizialmente semplice è quella di Sara: una postina di un immaginario paesino, Porvenir.

Un giorno Sara viene contattata dai suoi superiori in ufficio per comunicarle una notizia davvero terribile: con l’avvento della tecnologia, non si scrivono più lettere. Presto l’ufficio postale verrà chiuso. La protagonista, anche abbandonata dal marito, vive un momento di sconforto totale. L’idea di lasciare la sua casa, i suoi amici e di spostarsi con i suoi figli in un’altra città è davvero terribile. Così, chiama l’amica di sempre Rosa per sfogarsi raccontandole l’accaduto. Rosa, una signora anziana, rimane profondamente colpita e decide di scrivere una lettera. Scrive ad un’amica di infanzia che non sente da anni e con cui ha molti rimpianti in sospeso.

“La vita di Sara, una donna come me e te, sta per essere sconvolta. Forse l’hai anche incontrata: è cresciuta nelle nostre strade, ha tre figli, e anche loro girano e corrono per il paese. Nonostante abbia avuto una vita difficile, offre sempre un sorriso a chi ha bisogno di lei. I suoi capi vogliono trasferirla lontano da casa sua. Dopo più di cento anni, Porvenir resterà senza postino, in città dicono che non ci piace scrivere e ricevere lettere. Come si permettono! Non ti racconterei tutto questo se non fosse in tuo potere aiutare Sara e il nostro paese. Come? Semplice, come ho fatto io: scrivi una lettera. Non importa se lunga o corta, né che sia scritta bene o male. Mandala a un’altra donna in paese. Anche se non la conosci, condividi con lei pochi minuti della tua vita. Formiamo una catena di parole talmente lunga da arrivare fino in città, e talmente forte che nessuno potrà spezzare. “

Oltre a questo Rosa, nella sua lettera, racconta la sua storia personale, l’amarezza che portò, tanti anni prima,  il rapporto di amicizia che aveva, a spezzarsi. La lettera di Rosa non arriverà alla destinataria in quanto già deceduta, ma la nipote della donna legge quanto scritto e ne rimane fortemente colpita. Decide di non voler essere la causa del licenziamento di Sara, così, scrive, a sua volta, ad un’altra persona utilizzando sempre la medesima introduzione. Il lettore rimane, così, coinvolto in una catena di lettere che persone apparentemente sconosciute si scrivono, rivelando cose del loro passato, storie di sofferenze o desideri inespressi. Conosciamo, insomma, la parte più intima di diversi personaggi del paese. Mentre il libro procede nella narrazione, ci accorgiamo che queste persone sono in realtà sempre più interconnesse. Chi scoprirà la catena di lettere? Riusciranno gli abitanti a mantenere il segreto? Ma soprattutto: Sara riuscirà a rimanere a Porvenir? Sono tutte domande che avranno risposta leggendo questo romanzo… che dopotutto vi renderà felici!!

– Michele –

Inside Out. fantasia allo stato puro

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Ricordo di aver visto il trailer intorno all’estate scorsa, e mi divertì molto oltre che a stimolare la mia curiosità. Non sono riuscita a vederlo al cinema e così ho atteso trepidamente l’uscita del dvd. Finalmente lo scorso sabato me lo sono gustato insieme a mia figlia.

inside out

E’ fantastico. Originale, divertente e si tocca un tema importante, quello della famiglia e della sua unione.

Riley è una undicenne che insieme ad i genitori si trasferisce a San Francisco. fin da subito si manifestano vari problemi; una nuova casa in disordine a causa del camion dei traslochi che non arriva per diversi giorni, difficoltà ad inserirsi a scuola, perdita di interesse per lo sport da sempre praticato, la mancanza del giardino dove Riley era solita giocare con mamma e papà. Insomma il cambiamento si rivela molto più difficile del previsto e Riley fa fatica a reggere.

La trama si concentra su cosa succede nella sua testa dove le principali emozioni, rabbia, tristezza, gioia, disgusto e  paura collaborano e combinano guai.

joy

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Gioia, la leader del gruppo, si perde  nei ricordi e con lei anche  tristezza, sempre depressa mortificata. Rabbia, disgusto e paura si sentono mancare la guida e non sanno cosa fare e come reagire alle problematiche quotidiane.

disgusto  paura rabbia

Tutto crolla, le emozioni, i punti fermi della vita di Riley rappresentati dalle varie isole, il caos totale e nella confusione si prendono decisioni sbagliate. Gioa non comprende l’utilità di tristezza e la isola, fino a quando questa non gli dimostrerà che un bel pianto di tristezza ogni tanto fa bene per la gioia.

Non voglio rivelarvi il finale e vi esorto caldamente a guardarlo, grandi e piccini o grandi  insieme a piccini. Il film è divertentissimo e spumeggiante di colori. La trama completamente nuova e originale, nulla di mai tentato prima, quelle storie nate da un’idea apparentemente banale: chi non si è mai domandato cosa succede nella testa di chi gli sta intorno? Eppure la storia che ne hanno tirato fuori è eccezionale, fuori dagli schemi, ben studiata e incredibilmente fantasiosa. Qui tutto prende forma: amici immaginari, sogni che nascono su  quelli che sembrano dei set cinematografici, amici immaginari fatti di un miscuglio di bizzarre idee. Inoltre si esalta l’importanza della famiglia nelle nostre vite, quanto sia importante essere uniti per superare tutte le avversità e quali difficili conseguenze si creano se questa viene a mancare.

famiglia

Ci tengo anche a dire che ho condiviso un momento bellissimo con la mia piccola Fiamma. Lei ha due anni e sono certa che non ci ha capito niente, ma tutti quei colori l’hanno ipnotizzata e abbracciate sul divano abbiamo visto insieme questo bellissimo film.

Vi auguro una visione piacevole quanto la mia.

– Isabella –

La Gerenius e il vampiro, originalità e classicità.

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Girovagavo sulla Amazon in cerca di qualche nuovo libro da leggere. Era tanto che non leggevo e l’ultimo libro che ho letto era la saga di Twilight, fate voi. Cercavo qualcosa dello stesso genere, storia d’amore fantasy, facile da leggere e di giusto intrattenimento. Sono incappata in un titolo strano “La Gerenius e il vampiro”, il nome Gerenius mi ha incuriosito e apprendo dalla descrizione che si tratta di creature straordinarie, sconfinatamente buone e con strabiglianti poteri curativi. Le recensioni erano contrastanti, c’era chi ne parlava bene e chi si lamentava di una sintassi debole, ma il prezzo era irrisorio, quindi perchè no?

Sono rimasta contentissima! Innanzi tutto non sono d’accordo con le recensioni che criticano la maniera in cui è scritto, io l’ho trovato scorrevole, coinvolgente e di facile lettura.

Lisa è una Gerenius e grazie al suo potere non può morire a meno che non esaurisca il suo potere o non assolva al suo destino, il quale gli verrà rivelato solo ad un certo punto della sua vita e scoprirà con sorpresa che si tratta dii John, vampiro imperdonabile peccatore.

Non si tratta di una banale storia d’amore, va ben oltre. La trama mi ha profondamente toccato, trattando non solo l’amore fra uomo e donna ma parlando di vari tipi d’amore fra cui quello materno, , quello tra fratelli, nonché l’amicizia, senza essere banale o peggio tedioso, è questa una caratteristica che mi ha colpito parecchio insieme all’originalità. Spesso ci si aspetta che una storia d’amore sia noiosa ma non è questo il caso, ho letto il libro tutto ad un fiato trovandolo avvincente e accattivante, oltre che commuovente. Mi ha colpito l’originalità di questo nuovo personaggio che affianca un mito classico come quello del vampiro e Lisa Eyes ha saputo unire antico e moderno, classico e originale, creando una storia coinvolgente, ha saputo dare freschezza al ormai molto sfruttato, catalogo dei personaggi fantasy, non più solo streghe, vampiri, lupi mannari, ora ci sono i Gerenius capaci di curare e redimere il nostro animo tormentato. La sua trama sentimentalmente originale mi ha interessato e sensibilizzato.Ve lo consiglio davvero. Se siete curiosi potete comprarlo direttamente qui. Inoltre esiste anche una versione in inglese, se volete allenare la lingua  potete acquistarlo cliccate qui

Buona lettura!

Isabella

Bene il parere di Isa è certamente interessante, ma visto che parliamo di  un libro di una scrittrice esordiente, direi che anche un parere maschile non guasta che ne dite? Inizio subito dicendo che nonostante le circa 400 pagine, ho terminato il libro in circa 5 giorni (anche io ho una vita). Scherzi a parte, è effettivamente scorrevole. Sicuramente più rivolto ad un pubblico femminile medio giovane. Per noi maschietti la parte romantica non è esaltante, ma devo dire molto interessante l’originalità della struttura. Contrariamente alla maggioranza dei romanzi, nei capitoli Lisa e John parlano in prima persona alternati. Un pò come il punto di vista di lui e quello di lei. Anche io ho apprezzato molto il personaggio della Gerenius. Nuovo e  mai sfruttato in letteratura, è certamente il punto forte dell’autrice che ha scritto una cosa nuova ed originale. Il vampiro è relegato in secondo piano a dimostrazione che non si vuole sfruttare il filone degli ultimi anni. In definitiva… se volete provare fateci sapere cosa pensate di questo libro, ma se ce ne volete consigliare altri scriveteci!!

info.comepiaceavoi@gmail.com

– Michele –

Pasticceria, ultime conquiste

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La mia ultima ed importante conquista l’ho ottenuta di recente con le meringhe. Non so per quale oscura ragione ma le meringhe non mi si asciugavano mail nella maniera corretta. Una volta estratte dal forno erano belle croccanti e asciutte, tempo un paio di giorni e diventavano mollicce. Ho provato di tutto, ogni tipo di asciugatura, dalle alte temperature per tempi brevi alle  basse con tempi più lunghi, dal forno socchiuso al forno chiuso, persino nel forno a legna. Niente da fare. Poi confrontandomi, con un amico mi ha suggerito una ricetta molto differente e più semplice rispetto a quella che usavo io. Io usavo quella all’italiana che prevedeva un processo di pastorizzazione, lui semplicemente  montava e aggiungeva lo zucchero poco per volta. Tentiamo. Un successo!

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Altra soddisfazione raccolta in cucina, è stata la torta 7 veli. Qualcuno la conosce? No? Beh, siete fortunati da un certo punto di vista perché fare questa torta è un vero inferno, ma da un altro punto di vista è il sogno fatto di cioccolato che ognuno di noi conserva nel cuore. Non mi sembra il caso di mettere di seguito la ricetta, la potete trovare ovunque, vi basta sapere che si tratta di una torta costituita da sette differenti strati di cioccolato inframezzati da dischi di pan di spagna  al cioccolato. Ringrazio il mio migliore amico Michele (nonché collega nella gestione di questo blog) per aver realizzato con me questo paradiso di cioccolato.

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Ok, ora una ricetta ve la suggerisco: crema al cioccolato bianco. Non solo è squisita ma è utilizzabile per varie farciture e decorazioni, in quanto è facilmente lavorabile con sacca a posh.

200g di cioccolato bianco

118 g di latte intero

6 g di glucosio

2 g di colla di pesce in fogli

235g di panna fresca.

Portare a bollore il latte con il glucosio. Intanto spezzettare il cioccolato bianco  e porlo in un bicchiere per frullatori ad immersione. Aggiungere la colla di pesce precedentemente ammorbidita in acqua  fredda e poi strizzata con delicatezza, al latte caldo. Togliere dal fuoco e versare il composto di latte sopra al cioccolato: amalgamare senza inglobare aria aggiungere la panna fresca continuando a mescolare con il frullatore ad immersione. Coprire con pellicola e mettere in frigorifero per 12h. Trascorso il  tempo di riposo montarlo con planetaria.

Ringrazio la mia mica Fish per questa fantastica ricetta.

Slurp.

Altre conquiste sono state le torte di compleanno delle mie piccole e la red velvet.20151205_175618   20151205_175624

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Quando vecchie storie diventano nuove.

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Avete mai fatto caso di come sia possibile ricavare una nuova storia da una più che conosciuta, ribaltando e modificando l’asse narrativa sulla quale si muove quella storia?

Ok, mi spiego meglio, ad esempio, Maleficent.

maleficent

Tutti conosciamo la favola della bella addormenta, Maleficent ne è una originale alternativa. Brevemente, Malefica è una fata che protegge la terra in cui vive grazie alla sua magia e alle sue ali che le permettono di sorvolare la terra  che abita e vigilarla al meglio. Un giorno proprio le sue ali le verranno rubate da re Stefano, padre della principessa Aurora. Per vendicarsi Malefica lancia sulla piccola Aurora, una maledizione secondo la quale la piccola, nel giorno del suo sedicesimo compleanno si pungerà il dito con un arcolaio e cadrà in un sonno profondo fino a quando il bacio del vero amore non la risveglierà, e nessuna magia potrà cambiare o annullare questa maledizione. Re Stefano per proteggere la sua figlioletta, la affida a tre fate buone che la allevano nel bosco. Maleficient osserva la bambina da lontano sperando che prima o poi si presenti l’occasione di ucciderla, ma accade qualcosa di inaspettato, lentamente malefica comincia a provare affetto per quella “bestiolina” , la piccola, con sincera innocenza riesce a conquistare il cuore di Malefica portandola al punto di amare quella bambina come fosse sua. Tra le due nasce un rapporto di amore e amicizia sincero, tanto profondo che Malefica cercherà di annullare la maledizione ma purtroppo non ci riesce proprio perché nessuna magia potrà annullare la maledizione. Non c’è nulla da fare, la maledizione si compirà e Aurora cadrà in un sonno profondo. Malefica riesce a rintracciare un giovane che Aurora aveva conosciuto nel bosco, il principe Filippo; lo condurrà da Aurora ma sebbene Filippo bacia Aurora con tutto il suo sentimento, questa non si risveglia. Malefica non si spiega cosa sia successo e si dispera, comincia a riflettere e fa un ultimo tentativo: bacia Aurora. Aurora magicamente si risveglia.

So che non avrei dovuto rivelarvi il finale ma era importante ai fini della recensione. Innanzi tutto è facile confrontare le due  e versioni e accorgersi di quanto possa cambiare la storia originale, semplicemente  spostando l’asse narrativa, concentrando la trama non più sul protagonista come lo conosciamo,  ma su un altro personaggio magari il cattivo della storia, in questo caso Maleficient. Altro aspetto fondamentale che mi ha colpito della storia è il concetto di vero amore, nella versione originale ci si concentra su l’amore tra uomo e donna, ma qui viene celebrata la più alta forma d’amore che va oltre quello tra uomo e donna, stiamo parlando dell’amore tra madre e figlio. Maleficient non è la madre biologica di Aurora ma impara a d amarla come se fosse sua e il bacio quindi si rivelerà quello del vero amore, risvegliando Aurora. Conoscete amore più grande di questo?

 

dracula untold

Tutti conosciamo la storia di Dracula, ma qui le cose sono molto diverse.

Dracula non diventa tale perchè rinnega Dio e beve il sangue che sgorga dalla croce. In questo caso il principe Vlad scende a patti con un demone per acquisire il potere che gli è necessario a vincere la guerra che incombe sulla sua terra e il suo popolo, una guerra nata dal rifiuto di cedere i fanciulli del regno al sovrano, evitando a loro una vita di sofferenze che avrebbe avuto inizio con un’addestramento inumano alla vita del soldato.

Il principe avrà poteri sovrumani per tre giorni, ma parallelamente dovrà combattere con la sete di sangue, se resisterà a questa allo scadere dei tre giorni, riavrà indietro la sua umanità altrimenti resterà condannato  a essere vampiro per il resto dei suoi giorni. Purtroppo tre giorni non gli saranno sufficienti per vincere la guerra e sarà il sacrificio di sua moglie, la quale in punto di morte gli offre il suo sangue, così da conservare i poteri che gli permetteranno di vincere la guerra e salvare i fanciulli compreso suo figlio, ma lo condannerà ad una vita da vampiro.

In questa alternativa alla storia originale, il principe Vlad, mai appare cattivo, al contrario dimostra una bontà d’animo oltre ogni immaginazione, forza, e straordinario autocontrollo, lo si ammira e lo si invidia nonostante tutto.

Amo l’originalità di queste due storie nate da cliché.

– Isabella –