Corona virus. Oltre i numeri.

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dati istat su mortalità da corona-virus

L’articolo fa riferimento a dati pubblicati dall’Istat in merito alla mortalità dovuta al Corona virus durante i primi quattro mesi del 2020. Secondo tali dati, il tasso di mortalità non è aumentato rispetto agli anni precedenti, sulla base di questo, l’articolo  tende a porre l’attenzione ad un quesito:   il lockdown ha  messo a dura prova l’economia italiana, e pare non vi sia ragione di credere che ci sia stata una flessione importante in termini di mortalità da corona virus, perciò ci chiediamo: era davvero necessario adottare questa linea che sta mettendo in ginocchio il paese? L’articolo lancia una dura polemica in questa direzione, mettendo sotto accusa il fatto che il total lockdown è stato adottato per contrastare un tasso di mortalità non effettivo. Come questo ci sono molti altri articoli che pongono lo stesso quesito sulla base del dato Istat.

L’Istat risponde subito all’articolo dicendo che tale dato si basa solo sul numero di mortalità di alcuni comuni e non di tutta Italia, quindi per quanto  veritiero  o meno, il dato non  è sufficientemente attendibile per far da base alla polemica che si cerca di creare,inoltre l’Istat specifica che i dati non sono ancora ufficiali e che andranno ulteriormente lavorati.

Tuttavia qualche dubbio insorge.  Questo prolungato e difficile lockdown ha messo in ginocchio l’economia italiana, molte attività non riapriranno, e quelle che sono riuscite ad aprire si trovano  comunque in seria difficoltà. La crisi che stiamo vivendo non risparmia nessuno, edilizia, attività commerciali di ogni tipo fatta eccezione per il settore alimentare e farmaceutico, per non parlare del turismo: difficilmente stabilimenti balneari e alberghi in montagna potranno contare su una buona stagione. Vogliamo affrontare anche l’aspetto culturale che in Italia  muove un business di un certo peso? Questo settore è completamente fermo: eventi e spettacoli annullati,  concerti, mostre, per non parlare della città eletta capitale culturale del 2020: Parma, un’occasione d’oro per l’economia parmigiana, completamene andata in fumo, a poco serve la proroga al 2021.

Quindi ci chiediamo: davvero non vi era modo di evitare o almeno contenere un simile tracollo? Avevamo la Cina come primo esempio, avremmo forse potuto essere preparati ed evitare il contagio in maniera così improvvisa e incontrollata? Difficile dirlo. Indubbiamente siamo stati colti di sorpresa, almeno in parte, non ci si aspettava un simile precipitare della situazione.

Badi bene che non si cerca di fare polemica ma solo indurre alla riflessione e all’analisi, per essere pronti nel caso – speriamo davvero di no – si ripresenti una situazione del genere, o anche solo per proprio bagaglio culturale.

Molti puntano il dito contro chi all’inizio sminuiva la situazione. Vero, è possibile che non sia stata fatta un’attenta valutazione da chi di dovere, ma riconosciamo in questo la volontà di non scatenare il panico, il che avrebbe già di per sè, urtato l’economia e sarebbe stato controproducente oltre  al fatto che con tutta probabilità, non avrebbe comunque contribuito al contenimento dell’epidemia.

Ed ecco che arriviamo al punto cruciale. E’ probabile che molto si potesse evitare, ma ormai a poco serve stare a valutare con il senno del poi cosa si poteva fare o non si doveva fare. Ora ci siamo dentro e possiamo solo cercare di controllare e contenere al meglio lo spargersi dell’epidemia ed è a questo che è servito  il lockdown, a contenere il contagio non tanto a contrastarne la mortalità, quella è una conseguenza al mantenimento. Il lockdown era volto a contrastare il virus, evitare il collasso degli ospedali quasi sfiorato in più di una struttura, e ovviamente evitarne la mortalità, perchè incremento o meno delle morti, molti sono deceduti per corona virus.

Ora possiamo solo rimboccarci le maniche e cercare di fare di tutto per riprendete e recuperare per quanto possibile, quello che si è perso. Confidiamo in un governo che ora sia dedito alla ripresa, le attività devono riprendere e le scuole riaprire, tutti siamo preoccupati per l’economia ma non dimentichiamoci che l’anno scolastico è andato completamente perso, ed è necessario trovare la maniera di far recuperare ai nostri figli, il programma. Forse si potrebbe considerare una riapertura estiva con corsi di recupero, lezioni. Aiuti alle famiglie, le quali avranno bisogno di assistenza per i loro figli quando presto riprenderanno il lavoro. Serve più chiarezza e snellire le procedure  volte a fare domanda per avere finanziamenti agevolati, assegni, rimborsi, casse integrazione, aiuti economici di vario tipo.

In ultima istanza mettiamo in evidenza il fatto che lo steso Sole24Ore  prende le distanze dal contenuto stesso dell’articolo. Lo spazio dedicato all’articolo è a disposizione a clienti paganti che si avvalgono di tale spazio per diffondere le proprie idee e opinioni. In fondo all’articolo la redazione dei giornalisti del Sole24ore invita a prestare molta più attenzione a quanto riportato nell’articolo, volto più a polemizzare e ricercare un capro espiatorio, piuttosto  che informare con oggettività e indurre alla riflessione, perchè è questo che si deve fare: informare, riflettere così da poter dare la possibilità di formarsi una propria opinione e sapersi meglio orientare in futuro.

 

 

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