Il truffatore di Tinder, l’altro punto di vista.

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“Il truffatore di Tinder”, alias Simon Leviev, truffe per un totale nell’ordine di milioni di dollari, in effetti non si può dire che sia architettata male, tuttavia bisogna essere ingenue per cascarci.

Brevemente: Simon – ovviamente non è il suo vero nome – faccia pulita e da bravo ragazzo dai lineamenti docili e occhi piangenti, afferma di essere il figlio di un magnate dell’industria di diamanti tempestando il suo profilo su Tinder – noto sito di incontri – con foto che lo ritraggono come figura di classe in contesti lussuosi. Contatta diverse donne e figurarsi, chi dice di no? Bello, ricco e dalle conversazioni emerge pure che è un bravo ragazzo e padre premuroso.

Ed ecco il primo dubbio che mi mettere sulla retta del “ti blocco, banno, e vai all’inferno”, ma com’è possibile che simile personaggio abbia bisogno di Tinder per cercare l’anima gemella? Ma andiamo!

Ecco il primo consiglio: giovani ragazze in cerca dell’amore perfetto, uno così non ha bisogno di Tinder, anzi non ha proprio bisogno di andare a cercare l’anima gemella, sarà lei a trovare lui, mi spiego?

Tuttavia qualcuna ci cade accecata da voli su jet privati, e hotel di lusso, i due si frequentano lui si muove come il compagno perfetto e lei si innamora, ma ad un certo punto Simon viene aggredito e chiede aiuto alla malcapitata, dice che non può usare i suoi conti perché controllati e gli servono contanti, mica si parla di poche migliaia qui sono in ballo le decine se non le centinaia. Ma possibile che non puoi usare la carta del paparino? Ma com’è possibile che controllino i conti correnti? Il fatto è che le poverine nella rete, spesso non avevano soldi e per aiutarlo si indebitavano a loro volta. “Non ti preoccupare, ti farò il bonifico appena possibile per risanare il debito che hai acceso per me”. Appunto, ma se i tuoi nemici hanno tanto sotto controllo il tuo conto corrente, come puoi farmi un bonifico?

Secondo consiglio: non si prestano soldi a chi dichiara e dimostra pure di essere ricco, che senso ha?

Le poverette, ingannate dal giovane avvenente multimilionario, si creano un debito dietro l’altro, qualcuna è più sveglia e limita i danni alt ne avranno di rate da pagare, mentre Simon non risponde più alle chiamate e non si fa più trovare. Sai che si fa? Lo aspetto sotto casa e lo faccio pentire di essere nato ma ops, pare che Siamon giri parecchio per lavoro e non abbia fissa dimora, almeno non  nello stato delle donne ingannate.

Terzo consiglio: diffidate da chiunque non vi abbia fatto conoscere il posto in cui vive, non si prestano soldi a nessuno che non si possa andare a prendere per le orecchie.

Quarto e ultimo consiglio: credete nell’amore vero, quello umile non glitterato. Quello fatto di piccole attenzioni quotidiane e non di hotel di lusso e abiti griffati, quello che ti fa sentire al sicuro in un abbraccio e non con un diamante, quello che si ode con lo schianto della tua anima con la sua, quello che fa esplodere la tua femminilità e non il mero desiderio e ti spinge al divieto ai minori e quando parlo di divieto ai minori non mi riferisco ai debiti in banca.

Tutto chiaro?

3 pensieri su “Il truffatore di Tinder, l’altro punto di vista.

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