Hollywood di Ryan Murphy

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Sessismo parità di genere razzismo il mondo sembrava essersi svegliato ma poi la pandemia ha resettato molti soggetti… il mio tema di oggi è una miniserie semi sconosciuta prodotta da Netflix che si chiama banalmente “Hollywood” ma che come sottotitolo dovrebbe chiamarsi “come avrebbe dovuto essere”.
La saga dorata del cinema attraverso la nascita di una stella; Rock Hudson, il mondo dei lustrini delle auto colorate delle pin up del cinema del dopoguerra. Tutto per parlare in modo assolutamente avvincente non solo di vicende reali per gli appassionati di cinema ma per traghettare lo spettatore su temi profondi cercando la via d’uscita cercando la favola moderna.

Non racconterò oltre per non togliere fiato alla trama.
Questa mia recensione assai breve vorrebbe portavi la curiosità dove regna un imbarazzante cinema moderno fatto di trame stanche e riutilizzate che aliena il pubblico dei cinema confinato in casa.
Termino con il dire che lustrini e stelle sono sempre pronti a riaccendersi in un attimo e farci sognare anche solo per poche ore…anche solo per una vita.
Una serie dicevamo prodotta da Netflix affidata agli alti e bassi di Ryan Murphy. Un gioiello criticato come revisionista, dove invece io vedo una Hollywood moderna dove la lotta di questi giovani attori pionieri per raggiungere la celebrità, ci fa capire che le problematiche sociali non sono nate oggi ne hanno mai riguardato solo una parte di umanità maschi contro femmine neri gialli e bianchi.
Con umorismo e semplicità il vortice della vita in 7 puntate ci apre gli occhi e ridimensiona la battaglia per la sopravvivenza.
Come punteggio se esistesse darei un cielo di stelle.

– Barbara –

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