Alex and Eve

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Commedia Australiana del 2016 Alex and Eve è un film estremamente attuale e interessante. lo trovate distribuito su Prime video, è basata su un’opera teatrale di grandissimo successo. Ci troviamo in Australia ed entrambi i nostri protagonisti sono provenienti da famiglie immigrate. Alex è un insegnate di scuola, ha religione greca ortodossa, mentre Eve è un’avvocatessa mussulmana che arriva dal Libano. una volta tanto l’attenzione si sposta su due religioni che proprio non ci riguardano ma come sempre i comportamenti e le avventure familiari sono davvero molto simili ed identificabili.

Alex viene spesso preso in giro dai suoi studenti, che scherzosamente gli danno del Gay, perchè è sempre single. Di carattere timido e impacciato Alex è in attesa della ragazza greca giusta che la sua famiglia vorrebbe per lui e per una futura famiglia. Eve è parte di una famiglia integralista mussulmana che sembra averla già sistemata con un conoscente. I due si incontrano ad una festa e subito nasce una bella sintonia. Nessuno dei due inizialmente sembra pensare alle differenze religiose ma solo alla conoscenza.

Per capire meglio la cultura di Eve, Alex organizza una gita scolastica alla locale Moschea. Ovviamente smascherato subito dai suoi stessi studenti che molto più svegli di lui, hanno capito lo scopo e lo spronano a darsi da fare con Eve. Proprio alla moschea, Alex conoscerà senza saperlo proprio il padre di Eve. In alcuni aspetti, questo film mi ha ricordato “il mio grosso grasso matrimonio greco” per la questione della cultura greca che viene esposta. I due ragazzi decidono quindi di presentarsi alle rispettive famiglie.

Inutile dirvi quelli che sono i risvolti e le contraddizioni che i ragazzi si trovano ad affrontare. Nessuna delle due famiglie sopporta la cultura dell’altra, mettendo in evidenza i paradossi e i reciproci difetti dalla storia sino ad oggi. Attenzione però che non parliamo di un film drammatico, tutt’altro! Leggero divertente e piacevole, ci porta al centro di una questione culturale razziale che come sempre a distanza si dissolve nel nulla. Il paradosso di immigrati di etnie diverse che si scontrano assurdamente e in maniera esilarate in un terzo paese che a sua volta discrimina entrambe le parti.

Un a piccola perla cinematografica per esplorare due culture diverse ma non poi così tanto, per superare il pregiudizio e capire il rispetto reciproco, perchè alla fine le cose importanti della vita come sempre sono altre. Una bellissima colonna sonora accompagna questo film, vi consiglio quindi una serata spassosa in compagnia di Alex and Eve

Michele

Instant Family

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Film del 2018, Instant Family racconta il reale percorso che alcune famiglie americane affrontano per l’affido e poi l’adozione di bambini che sono a carico del sistema sociale. Questa non è una storia drammatica, anzi è impostata sull’esagerazione, sull’umorismo e una buona dose di risate. Quello che rimane alle spalle è la reale situazione che molti ragazzi e genitori si trovano ad affrontare.

Pete e Ellie sono la classica copia di marito e moglie che ha una vita stabile, una bella casa e un lavoro che gli fornisce ciò di cui hanno bisogno. Sono un quella fase di età che comincia ad avanzare e non riuscendo ad avere figli, decidono di iniziare un corso sull’affidamento di minori che porta ad percorso di adozione. Una volta superato arriva il momento di affrontare piccoli eventi organizzati per conoscere bambini e ragazzi. Inizialmente sono orientati a trovare un bambino piccolo ma durante l’evento si imbattono in una adolescente di nome Lizzie .

Sempre supportati e spronati dalle assistenti sociali, scoprono che Lizzie è parte di una famiglia di 3 fratelli: Juan di 10 anni e Lita di 6. Se inizialmente i due rimangono spiazzati ed hanno dei ripensamenti, nel giro di breve tempo decidono di imbarcarsi nell’avventura di una famiglia con ben 3 figli a carico. Dopo una prima fase di “luna di miele”, ovvero un periodo in cui i ragazzi anche per paura di un eventuale rifiutano mostrano il loro lato migliore, ben presto emergono i traumi e le abitudini di tre ragazzi abbandonati da una madre con problemi di droga.

Inizia una lotta tra i nuovi genitori e Lizzie che è un’adolescente che si comporta da genitore nei confronti dei fratelli, Juan che è un bambino estremamente insicuro e con forti problemi emozionai, ed infine Lita che non ha mai imparato ad avere un no come risposta e reagisce con urla e capricci a tutto ciò che non le va. Si passa così ad una situazione di quasi inferno per la coppia che si destreggia tra i tre ragazzi, il supporto del gruppo di genitori che come loro sta affrontando questi problemi, ed infine le due assistenti sociali che cercano di supportarli nel percorso.

Pete ed Ellie ci accompagnano in un percorso tra paradossi, esagerazioni, politicamente scorretto e sarcasmo la vera vita di una famiglia. Mente noi ci appassioniamo ai loro problemi e a tutti i guai ridendoci sopra, rimane un sottile filo conduttore più serio relativo ai problemi di affidamento dei bambini comune a tanti paesi ma ovviamente affrontato diversamente a seconda dei modi e delle culture. Questo film è molto consigliato per le famiglie, ma in generale per tutti. Attori bravissimi e volti molto noti del piccolo e grande schermo: da i protagonisti Mark Wahlberg e Rose Byrne, a Octavia spencer e Margo Martindale sino al cameo di Joan Cusack. Un ritmo della storia in crescendo che non annoia mai e le tante risate che accompagnano sino all’epilogo della storia.

Consigliato per una bella serata soli o in compagnia! Lo trovate sulle principali piattaforme di streaming.

Michele

The Takeover

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Ho da poco guardato questo film prodotto da Netflix in zona nord Europa, considerato che si può quindi godere di produzioni non sempre americane, ho pensato di proporvelo.

Mel è una giovane ragazza che sin da piccola sarebbe stata definita Haker, per la sua attitudine ad intrufolarsi in sistemi di aziende private. Una volta scoperta dalle forze dell’ordine viene ingaggiata per aiutarli nella lotta ai suoi simili. Mel viene quindi chiamata a certificare il software di una grande azienda di trasporti olandese, che sta per lanciare i suoi primi bus a guida totalmente autonoma senza autisti.

Mentre Mel si trova nell’azienda si accorge di una falla nel sistema, una fuga di dati della società, non avendo tempo per bloccarla decide di inserire un virus momentaneo per fermare l’uscita dei dati e tornare poi con calma. Il vero problema è che questo virus disturba l’attività di tanti che quindi iniziano a cercarla. Ancora ignara del pericolo che corre, Mel continua la sua vista andando ad un appuntamento la sera stessa coinvolgendo così un ragazzo innocente in tutta questa storia che sta per complicarsi.

I due ragazzi si trovano al centro di una cospirazione non ben chiara. Chi stava rubando le informazioni della società di trasporti? Per quale uso? Ma soprattutto: a chi venivano poi inviate? Tutte domande che troveranno poi una risposta. Mel decide quindi di usare i suoi contatti per capire che cosa stia accadendo e di rivolgersi inizialmente anche alla polizia. Come nelle migliori tradizioni cinematografiche però, non sai mai di chi ti puoi fidare o meno.

Scoprono ben presto di essere nel mirino di qualcuno che li vuole eliminare per sistemare il blocco che Mel ha messo nel software della compagnia. Seppur non completamente originale come trama, questo film ci porta elementi della società attuale in cui non sappiamo mai che fine fanno i nostri dati, come questi vengano usati, o a chi siano venduti. Il film ci da una versione plausibile di mal utilizzo di questi dati che possono portare alla distruzione della vita delle persone. Per una serata piacevole, un pò di suspense e un classico intrigo da risolvere

Michele

Amsterdam

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Ho da poco visto al cinema questo film particolare ma molto coinvolgente. La trama ben costruita mette insieme il giallo con lo humor e un cast davvero stellare tutto insieme. I protagonisti sono un trio molto unito da una grande amicizia. Burt, un medico fallito, durante la guerra conosce Harold un soldato afro americano con cui stringe un patto di reciproca protezione. Durante un attacco rimangono feriti gravemente e l’infermiera Valerie, li sostiene e li cura. Una volta rimessi i tre sono così inseparabili e vivono insieme ad Amsterdam

I tre si separano quando Burt decide di tornare dalla moglie a New York e aprire uno studio medico per veterani, anche se lui stesso è dipendente da farmaci, Harold che è avvocato lo segue per aiutarlo. In questo contesto arriva Elizabeth, figlia di un ex generale che chiede al medico di effettuare un’autopsia al padre per una morte secondo lei sospetta. Dall’esame emerge infatti che il generale è stato avvelenato per lungo tempo. Da questo momento: Burt, Harold ed Elizabeth stessa sono in grave pericolo, tanto che la donna viene subito uccisa e la colpa fatta ricadere sui due amici.

Per scagionarsi i due, insieme alla ritrovata amica Valerie, cercheranno l’appoggio di una potente famiglia newyorkese per dimostrare la loro innocenza, senza sapere che questa ricerca li condurrà in un vortice di menzogne, false piste e un intrigo molto più grande di loro. Ma mano che gli amici proseguono nella ricerca, si rendono conto di stare ricostruendo una grande cospirazione e di esserci proprio nel mezzo. Non vi svelo di più, ma il film è davvero interessante, una bella sceneggiatura e con un taglio umoristico e sarcastico che alleggerisce tutta la situazione. Il cast come vi dicevo all’inizio è incredibile

Partendo dai nostri protagonisti che sono Christian Bale, John David Washington e Margot Robbie. Passando poi per i bravissimi: Rami Malek (protagonista in Bohemian Rhapsody), Taylor Swift (la cantante), Robert De Niro, Ana Taylor Joy (la regina si scacchi), Mike Maiers (Ausitn Powers), Chris Rock, Zoe Saldana, Timothy Olyphant e davvero tanti altri ancora.

Un film che se avete l’occasione vi consiglio di vedere al cinema per un gradito ritorno nelle sale, vi lascio al trailer

Michele

Angela Lansbury, ricordi di carriera.

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Ci piace ricordare questa grade attrice così, con la sua eleganza e il sorriso immancabile. Morta a 96 anni, Angela Lansbury è nota a tutti noi per la serie tv “La signora in giallo”, ma la sua carriera parte nella grande Hollywood. Fuggita da Londra durante gli anni della guerra nel 1940, ottiene subito i suoi primi ruoli nel cinema. A soli 21 anni riceve già due nominations agli Oscar per ” Gaslight” e ” Il ritratto di Dorian Gray”. Ben 6 Golden globe vinti. Ha recitato con i grandi attori hollywoodiani restando sempre umile e senza far mai parlare di se o della sua vita privata. Vincerà poi l’oscar alla carriera.

Per la sua fisicità dai tratti molto più adulti rispetto alla sua età, Angela ha spesso interpretato ruoli di donne molto più grandi di lei in maniera credibile e con successo. Recita con attori del calibro di Ingrid Bergman, Katharine Hepburn e Liz Taylor. Dal grande schermo il passo successivo è stato il teatro. Una volta che i ruoli del cinema sono venuti a mancare, proprio il teatro le ha dato la fama e il rispetto. Vincitrice di ben 5 Tony Awards ( l’equivalente degli Oscar per il teatro), torna a quel cinema che nuovamente si ricorda di lei.

Arrivano ruoli molto amati dal pubblico come: “Assassinio sul Nilo” e “Assassinio dietro lo specchio” tratti dai romanzi di Agatha Christie. Un grande successo anche per il film Disney ” Pomi d’ottone e manici di scopa”, uno dei primi a mischiare la grafica cartoni animati e veri attori, per quegli anni era una tecnica molto apprezzata. Il suo più grande successo rimane sempre la serie tv ” La signora in giallo” che con ben 12 stagioni e oltre 260 episodi e 4 film per la televisione l’ha fatta conoscere in tutto il mondo.

Sarà proprio il personaggio di J. B. Fletcher, la scrittrice di gialli che risolve i casi di omicidio, a darle la fama al grande pubblico. Replicato all’infinito sino ad oggi, la serie ha una struttura del classico giallo ma con grandi innovazioni. Angela si batte infatti, con la Universal che vuole ” sistemare” e far sposare il suo personaggio, mentre l’attrice ritiene che un personaggio femminile e completamente autonomo sia ciò che desidera. Divenuta anche produttrice della serie, in tutti i crimini i suoi assassini una volta messi alle strette confessano. La morale e il rispetto anche nel crimine per lei sono importanti.

Ci sarebbe tanto da raccontare sulla vita provata di questa grande attrice, ma preferisco non farlo proprio per il riserbo che ha sempre tenuto e che non l’ha mai portata al centro di nessun gossip. Vi lascio alla sua ultima dichiarazione rilasciata al NY times:

Posso dirlo in tutta onestà, ero davvero una brava attrice, ero per prima cosa un’attrice e non un bel visetto. Sono stata soprattutto una caratterista, ma il ruolo in cui non sono stata una caratterista è stato proprio quello di Jessica Fletcher. Jessica Fletcher era probabilmente la cosa più vicina alla donna che sarei potuta essere se non fossi diventata un’attrice

Michele

Ero una Popstar

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Questo film Netflix uscito proprio in questo mese, mi ha molto incuriosito. Vince il protagonista di questa storia, quando era solo un ragazzino, era la star di una boy band che faceva tour mondiali all’apice del successo. Una storia inventata certo, ma che in effetti potrebbe essere molto plausibile. Nel suo periodo famoso veniva chiamato Vinnie D e la sua carriera è in grandissima ascesa. Il film ci riporta a 20 anni dopo quando Vince di popolare non ha più nulla.

Passato dal successo planetario ad una carriera solista mai decollata, Vince sembra ancora incollato ad un passato che non riesce a scrollarsi di dosso. Un fallimento che lo perseguita ancora oggi, lo vede come adulto che vive nei ricordi di gloria, senza una carriera e ancora accanito nel portare ai piccoli locali i propri demo suonando per strada. Proprio qua incontra per caso un batterista di soli 18 anni, si tratta di Stevie un ragazzino autistico ma con un grande talento. I due iniziano a suonare insieme e Vince sembra ritrovare l’ispirazione di un tempo per comporre finalmente qualcosa di decente.

Inizialmente per Stevie, la loro frequentazione significa semplicemante aver trovato finalmente un amico che lo porti fuori dalla sua solitudine, mentre per Vince, il ragazzino è la sua opportunità di riscatto. Due scopi molto diversi che però sembrano inizialmente andare nella stessa direzione. Durante il film vediamo alcuni flashback della vecchia vita di Vinnie D il ragazzo famoso che aveva tutto ma era solo e sfruttato da un’etichetta che da lui non voleva altro che soldi. Nel mezzo anche il suo dramma familiare che inciderà non poco anche sul suo futuro.

Il bello di questo film è capire come Vince riuscirà a rispettare l’amicizia di Stevie, rimettere insieme la sua famiglia disastrata, capire che cosa sia davvero importante e scegliere tra un lavoro vero e una carriera musicale che continua ad inseguire. Una sorta di morale che spunta; per chiedersi quali siano le cose importanti e per cui vale la pena battersi e darsi da fare. Nel complessoil film è piacevole, una colonna sonora orecchiabile e un protagonista con cui avere empatia per arrivare a capire il suo futuro.

Buona visione

Michele

Tenet, di nuovo Nolan

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Uscito a fine 2020 questo film di Nolan non smentisce la sua creatività e il suo filone di trame assai intricate e al limite del reale e fantascienza. Una pioggia di premi per questo film che si è preso un Premio Oscar (2 candidature), Critics choice award ed un BAFTA.

La storia è parecchio complessa, per come lo sono le trame di Nolan. Il tutto inizia durante un attentato in un grande teatro in Ucraina, dove un operativo della CIA viene mandato a sventare questo attacco. Proprio qui, il nostro protagonista, viene a contatto con altri militari che si muovo a ritroso rispetto a lui. Le loro pallottole partono dal terreno e ritornano in canna.

Il film di grande azione vede come partner principale Robert Pattinsion che accompagna e aiuta il nostro protagonista durante tutta la sua avventura. Ovviamente non sarà facile capire di chi fidarsi e lo scopo stesso della missione. Se il film è una classica spy story, il cattivo di turno è il bravissimo Kenneth Branagh il cui personaggio esercita un potere assoluto sulla moglie che diverrà il punto debole del nostro protagonista.

La distorsione dello scorrere del tempo rende la storia molto complessa. Cerchiamo di spiegarci: in diverse scene ci sono attori e veicoli che vanno a ritroso, ovvero in senso contrario al moto comune. Questa distorsione temporale è alla base della strategia del cattivo che la utilizza per prevedere le reazioni dei buoni. Vediamo quindi alcune scene anche nel senso temporale inverso ma in un momento differente del film che dovrebbe aiutarci a capirne la trama.

Se ancora non vi è molto chiara la trama, non dovete preoccuparvi, osservate con attenzione il film e godetevi una serata di azione, spionaggio, thriller e suspense assicurata. Vi farete meglio un’idea di ciò che vi raccontavo. Ottimi attori e una trama un pò complessa sono il bello di questo film. Vi lascio al trailer e se avete impressioni scrivete nei commenti.

Michele

Ascensione

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Il film di cui vi voglio parlare oggi è una commedia francese. Mi preme sottolineare che il film si ispira ad una storia realmente accaduta, anche se ovviamente nel film i fatti sono più romanzati. Il giovane Samy vive in un quartiere popolare della cittadina di Le Corneuve, la periferia di Parigi. La sua vita sino a questo momento è stata per così dire, costellata di pochi successi. Samy è disoccupato e non è mai riuscito a raggiungere i suoi obiettivi. Vive ancora in casa con i suoi genitori e da sempre è innamorato della vicina Nadia, che fa la commessa nel supermercato del quartiere.

Nadia è attratta da Samy ma non lo prende sul serio a causa del suo carattere arrendevole e rinunciatario. Durante una delle loro discussioni, Nadia accetta di uscire e dare un bacio a Samy se lui riuscirà a scalare l’Everest. Inizia una crociata di Samy per compiere la missione impossibile. Si allena fisicamente e nel frattempo cerca un piccolo sponsor locale di abbigliamento che accetta di finanziare parte della sua spedizione. Persino una radio locale decide di seguire Samy in una impresa che appare appunto impossibile… contro ogni pronostico Samy parte.

Appare immediatamente chiaro che Samy è totalmente impreparato ed inesperto, sia agli occhi degli uomini della spedizione, sia alla sua guida. Spesso deriso e non integrato nel gruppo, il viaggio lo mette di fronte a molteplici difficoltà. Samy si appoggia ad uno sherpa di nome Johnny che diventerà il suo punto di riferimento e amicizia per capire come andare avanti.

Grazie a Johnny, il nostro protagonista inizia a capire le difficoltà non solo del suo viaggio, ma delle tante cose che aveva dato per scontato nella sua vita, spingendolo a riflettere sui rapporti con gli altri e con la sua famiglia. Durante il viaggio e la copertura della radio che lo segue, Samy ottiene una grande risonanza senza nemmeno saperlo. Mentre la salita si fa sempre più dura sarà chiaro che non tutti arriveranno in cima, eppure Samy che versa in condizioni fisiche sempre più complicate, non accenna a cedere.

Qui vediamo il Samy del film e quello reale. Il film viene girato in parte in location vere del Nepal, Ascensione infatti è il primo film che ha girato sul campo base dell’Everest. Altre riprese invece sono nel versante francese del Monte Bianco.

Quando Samy fa ritorno a casa è una persona diversa, più consapevole e più fiduciosa non solo di sè stesso, ma anche della sua famiglia e delle persone che gli vogliono bene. La pellicola è spesso comica e piacevole, adatto alle famiglie e ad ogni età. Un film per trascorrere una bella serata dando spazio anche a riflessioni più serie.

Michele

L’Unica (Irreplaceable you)

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Questo è uno di quei film con alto, anzi altissimo, tasso di drammaticità. Ora che siete avvisati, ve ne voglio parlare. Uscito sulla piattaforma di Netflix nel 2018, il film si apre con la voce fuori campo della protagonista Abbie, e di un bel lungo campo su di un cimitero che contiene la sua lapide. Vi avviso che non faccio spoiler, sono i primi 2 minuti del film. Da qui parte il racconto della sua vita.

Abbie e Sam sono sempre stati amici sin da quando erano alle elementari, da li la loro storia ovviamente si è evoluta e si sono innamorati. Lo so che pensate ” è proprio una storia da film”, in effetti sembra così, ma a qualcuo evidentemente succede. Una volta divenuti adulti, Sam è un insegnante mentre Abbie lavora in una libreria.

La loro vita è apparentemente perfetta e come ogni altra coppia pensano al matrimonio, anche se Sam non si è ancora proposto. L’evento scatenante pare essere la gravidanza di Abbie, forse inaspettata ma non certo temuta dalla coppia. Affrontano quindi insieme dalla ginecologa la nuova avventura; se non chè… dall’ecografia emerge che non c’è nessun bambino ma bensì una massa che si rivelerà essere un tumore.

La notizia destabilizza la coppia comprensibilmente, che cerca però di affrontare la situazione in maniera positiva e con Humor. Abbie deve iniziare una terapia che non sa dove porterà e per fare questo si iscrive anche ad un gruppo di sostegno (anche questo tipico da film). In questo nuovo ambiente conosce Myron, un uomo anziano e malato da parecchio tempo, con cui instaura un feeling per sfogarsi. I pensieri della nuova situazione la portano a pensare di dover sistemare Sam prima della sua scomparsa.

Abbie è convinta che Sam non possa cavarsela con altre donne, dopotutto aveva avuto solo lei e quindi non può avere esperienza di ciò che potrebbe essere il mondo amoroso là fuori. Apre un profilo social a nome di Sam e spacciandosi per una segretaria, inizia ad incontrare le potenziali partner del suo fidanzato. Mentre inizialmente per Abbie questa cosa pare essere anche un motivo di elaborazione di ciò che gli sta accandendo, con Sam le cose iniziano ad andare in crisi. Più Abbie si intestardisce in questa ricerca, e più il loro rapporto ne risente.

Sarà proprio l’esperienza del gruppo e di Myron che aiuteranno Abbie a capire che sta sprecando il tempo che rimane per qualcosa di inutile e dannoso. Decide così di cercare di vivere appieno insieme a Sam il tempo rimasto e a fare persino qualche progetto, quel matrimonio a cui tanto avevano pensato ma mai organizzato. Questo film è già chiaro dall’inizio perchè è proprio la Abbie morta che ci racconta la sua storia, ma nel mentre ci fa comunque quasi pensare ad un epilogo magari differente. Un’ ottima recitazione dei suoi protagonisti ma anche dei personaggi minori di contorno che sono nel suo gruppo di sostegno. La storia per quanto scontata in alcuni punti, rimane interessante e alterna momenti leggeri a momenti di forte drammaticità. Se siete quindi sensibili a questo tipo di film, forse dovete evitare, se invece i film strappa lacrime (alla Nicholas Sparks per capirci), vi attirano come una calamita… bè avete trovato pane per i vostri denti!

Michele

I Segreti di Wind River

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Pellicola del 2017, questo film affronta le problematiche relative alle donne native americane e le riserve in cui vivono. Il cacciatore di animali predatori Cory, che lavora nella riserva di Wind River, rinviene immersa nella neve di una montagna, il corpo di una ragazza della riserva completamente congelato. Il corpo è semi svestito e ci sono quantità di sangue su mani, bocca e basso ventre della ragazza. Durante l’autopsia emerge che la ragazza è stata stuprata da più persone e che la causa della morte è un’estesa emorragia polmonare dovuta all’aria gelida inalata mentre correva per scappare.

Per indagare viene inviata la giovane agente Brenner che si trova vicino al luogo del delitto, ma impreparata ad affrontare questa difficile indagine. Insieme a Cory cercano di scoprire che cosa sia accaduto alla giovane vittima in un luogo tanto isolato. La causa del decesso impedisce al coroner di etichettare la morte come omicidio e l’agente FBI non può quindi chiedere un supporto per le indagini. Sin da subito si scontrano con sospetti e omertà di una piccola comunità. La giovanissima vittima era fidanzata con una guardia di una società di sicurezza che opera nel comprensorio e le indagini prendo quindi quella strada.

Più i due si avvicinano alla verità e più rischieranno la vita trovandosi difronte i colpevoli senza scrupoli e pronti a tutto pur di non finire nei guai. Indagini e vendetta in questa pellicola si mischiano, lo spettatore non sa se rimanere dalla parte della giustizia o della vendetta. Seppur una storia sceneggiata, il regista di questo film ha preso ispirazioni dai tanti casi simili avvenuti contro donne native americane nelle riserve che scompaiono senza indagini appropriate. Il film è violento e duro, mostra un lato di questi territori isolati e con pochissimi abitanti dove spesso le regole hanno confini poco chiari. L’ambientazione in paesaggi bellissimi e ostili, la neve ovunque che rende freddo e distaccato il racconto e le tracce di sangue che vi risaltano sopra, quasi a sottolinearne la gravità.

Michele