Ero una Popstar

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Questo film Netflix uscito proprio in questo mese, mi ha molto incuriosito. Vince il protagonista di questa storia, quando era solo un ragazzino, era la star di una boy band che faceva tour mondiali all’apice del successo. Una storia inventata certo, ma che in effetti potrebbe essere molto plausibile. Nel suo periodo famoso veniva chiamato Vinnie D e la sua carriera è in grandissima ascesa. Il film ci riporta a 20 anni dopo quando Vince di popolare non ha più nulla.

Passato dal successo planetario ad una carriera solista mai decollata, Vince sembra ancora incollato ad un passato che non riesce a scrollarsi di dosso. Un fallimento che lo perseguita ancora oggi, lo vede come adulto che vive nei ricordi di gloria, senza una carriera e ancora accanito nel portare ai piccoli locali i propri demo suonando per strada. Proprio qua incontra per caso un batterista di soli 18 anni, si tratta di Stevie un ragazzino autistico ma con un grande talento. I due iniziano a suonare insieme e Vince sembra ritrovare l’ispirazione di un tempo per comporre finalmente qualcosa di decente.

Inizialmente per Stevie, la loro frequentazione significa semplicemante aver trovato finalmente un amico che lo porti fuori dalla sua solitudine, mentre per Vince, il ragazzino è la sua opportunità di riscatto. Due scopi molto diversi che però sembrano inizialmente andare nella stessa direzione. Durante il film vediamo alcuni flashback della vecchia vita di Vinnie D il ragazzo famoso che aveva tutto ma era solo e sfruttato da un’etichetta che da lui non voleva altro che soldi. Nel mezzo anche il suo dramma familiare che inciderà non poco anche sul suo futuro.

Il bello di questo film è capire come Vince riuscirà a rispettare l’amicizia di Stevie, rimettere insieme la sua famiglia disastrata, capire che cosa sia davvero importante e scegliere tra un lavoro vero e una carriera musicale che continua ad inseguire. Una sorta di morale che spunta; per chiedersi quali siano le cose importanti e per cui vale la pena battersi e darsi da fare. Nel complessoil film è piacevole, una colonna sonora orecchiabile e un protagonista con cui avere empatia per arrivare a capire il suo futuro.

Buona visione

Michele