Instant Family

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Film del 2018, Instant Family racconta il reale percorso che alcune famiglie americane affrontano per l’affido e poi l’adozione di bambini che sono a carico del sistema sociale. Questa non è una storia drammatica, anzi è impostata sull’esagerazione, sull’umorismo e una buona dose di risate. Quello che rimane alle spalle è la reale situazione che molti ragazzi e genitori si trovano ad affrontare.

Pete e Ellie sono la classica copia di marito e moglie che ha una vita stabile, una bella casa e un lavoro che gli fornisce ciò di cui hanno bisogno. Sono un quella fase di età che comincia ad avanzare e non riuscendo ad avere figli, decidono di iniziare un corso sull’affidamento di minori che porta ad percorso di adozione. Una volta superato arriva il momento di affrontare piccoli eventi organizzati per conoscere bambini e ragazzi. Inizialmente sono orientati a trovare un bambino piccolo ma durante l’evento si imbattono in una adolescente di nome Lizzie .

Sempre supportati e spronati dalle assistenti sociali, scoprono che Lizzie è parte di una famiglia di 3 fratelli: Juan di 10 anni e Lita di 6. Se inizialmente i due rimangono spiazzati ed hanno dei ripensamenti, nel giro di breve tempo decidono di imbarcarsi nell’avventura di una famiglia con ben 3 figli a carico. Dopo una prima fase di “luna di miele”, ovvero un periodo in cui i ragazzi anche per paura di un eventuale rifiutano mostrano il loro lato migliore, ben presto emergono i traumi e le abitudini di tre ragazzi abbandonati da una madre con problemi di droga.

Inizia una lotta tra i nuovi genitori e Lizzie che è un’adolescente che si comporta da genitore nei confronti dei fratelli, Juan che è un bambino estremamente insicuro e con forti problemi emozionai, ed infine Lita che non ha mai imparato ad avere un no come risposta e reagisce con urla e capricci a tutto ciò che non le va. Si passa così ad una situazione di quasi inferno per la coppia che si destreggia tra i tre ragazzi, il supporto del gruppo di genitori che come loro sta affrontando questi problemi, ed infine le due assistenti sociali che cercano di supportarli nel percorso.

Pete ed Ellie ci accompagnano in un percorso tra paradossi, esagerazioni, politicamente scorretto e sarcasmo la vera vita di una famiglia. Mente noi ci appassioniamo ai loro problemi e a tutti i guai ridendoci sopra, rimane un sottile filo conduttore più serio relativo ai problemi di affidamento dei bambini comune a tanti paesi ma ovviamente affrontato diversamente a seconda dei modi e delle culture. Questo film è molto consigliato per le famiglie, ma in generale per tutti. Attori bravissimi e volti molto noti del piccolo e grande schermo: da i protagonisti Mark Wahlberg e Rose Byrne, a Octavia spencer e Margo Martindale sino al cameo di Joan Cusack. Un ritmo della storia in crescendo che non annoia mai e le tante risate che accompagnano sino all’epilogo della storia.

Consigliato per una bella serata soli o in compagnia! Lo trovate sulle principali piattaforme di streaming.

Michele

A dicembre regaliamo la Felicità

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Ormai manca davvero poco al Natale e ci piace pensare che ogni tanto vale la pena di pensare anche agli altri per un bel regalo. Cosa c’è di meglio che regalare la FELICITA’? Ora vi spieghiamo come fare.

Da sempre l’associazione Dynamo Camp, ospita bambini con gravi patologie per sessioni di terapia ricreativa. La cosa che ci piace è che le famiglie per mandare i loro bambini non pagano nulla! Così per aiutare nella raccolta dei fondi, è partita un’iniziativa classica ma molto carina, ovvero un caffè sospeso via web!

Grazie a questa iniziativa, è possibile fare una piccola donazione fino al 6 Gennaio tramite carta di credito, paypal o satispay. Vi lascio il link per visualizzare la campagna:

Qui potrete donare e regalare veramente la felicità a bambini che sono amici, figli, fratelli o vicini che tutti abbiamo e che sono in difficoltà. Se qualche famiglia volesse informazioni in merito ci può contattare per sapere come fare domanda per essere ospitati.

Oltre al web ci sono anche alcuni locali fisici, ovvero dei bar che fanno la raccolta presso il loro locale, se siete in queste zone potete andare direttamente da loro:

“Chocolat Cafè”, via Balbo 54/56, La Maddalena (SS)

“Caffè Centrale”, Piazza Giuseppe Garibaldi 5, Noceto (PR)

“Il Coventino Caffè Letterario”,  Via Giano Della Bella 20, Firenze (FI)

“Uno Nove Nove”, Viale Giuseppe Verdi 15, Montecastrilli (TR)

“Corner Bar”, Piazza Maddalena Soldati 1/2/3, Bellagio (CO)

“I màt dal cafè”, Via Vittorio Veneto 25, Fornovo di Taro (PR)

“Dorfarpeck”, Borgata Granvilla 28, Sappada (UD)

Inoltre c’è una pagina FB dedicata a questa iniziativa, insomma questo Natale tocca a noi un piccolo gesto che può veramente regalare la felicità ad altri.

https://www.facebook.com/caffesospesoONTOUR/

Michele

All we hear is Lady ga ga

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Oggi voglio parlare di lei: Joanne Angelina Germanotta Stefani, in arte Lady Gaga

Ha 31 anni e da almeno 9 fa parlare di sé. Ma non solo per il suo look fuori dagli schemi, non solo per il suo attivismo contro l’omofobia e la violenza sessuale, non solo per le sue stravaganze: questa ragazza è davvero molto talentuosa.

Quando parlo di talento, non mi riferisco all’estensione vocale. Parlo di quella cosa che ti tiene incollato allo schermo quando la guardi alla televisione e che ti fa uscire da un concerto estasiato come se avessi avuto una visione mistica.

Perché lei sa fare questo. E’ bravissima in questo.

Chi l’avrebbe mai detto che l’allora ventiduenne Joanne sfondasse con l’album “The fame” ma soprattutto con “Poker face”? (beccatevi la versione acustica!)

Io mi metto nei panni di questa ragazza che grazie alle sue qualità (e grazie anche ai suoi genitori) riesce a farsi conoscere e a proporsi al grande pubblico acquisendo subito il suo consenso.

Dopo il primo album arriva il secondo nel quale spiccano titoli come “Bad romance”, AleJandro, la meravigliosa “Speechless” e, in collaborazione con un’altra grande voce, Thelephone”.

Cresce il suo successo in maniera esponenziale. E’ ormai un’icona della musica pop. Il suo percorso ricorda un po’ quello di Madonna (con la differenza che Gaga sa cantare molto meglio) e nel 2011 esce “Born This Way”. Bella la canzone omonima ma preferisco di gran lunga “Judas”.

Mi piace il fatto che sappia cantare molto bene e oltre a far quello, sa suonare, sa comporre (ha scritto testi per altri artisti molto famosi), sa recitare (è comparsa in alcuni telefilm), sa tenere egregiamente il palco, sa muoversi bene se non possiamo dire che sa ballare, è coinvolta socialmente, ha creatività e personalità da vendere.

Mi piace anche il fatto che abbia collaborato con diversi artisti a me molto cari tra cui Bolton, Aguilera, Stevie Wonder e, nell’album successivo, con Elton John. Tra l’altro ha appena festeggiato i settant’anni di quest’ultimo in compagnia di altre celebrità. Li lega una grande amicizia, tanto grande da portarla a esser scelta come madrina dei due figli di Elton.

Successivo all’album Artpop c’è quello in collaborazione con Tony Bennett. Si è cimentata anche nel Jazz. E come sempre, è riuscita bene anche in questo esperimento. La sua versatilità è davvero invidiabile!!!

infine, nel 2016 esce l’ultimo album, in cui Lady Gaga riprende un po’ le origini: Joanne. O forse, più che le origini, sembra mostrarsi un po’ meno “artefatta” e più genuina. Beh, va benissimo anche in questa versione. Bello il fatto che sia tornata ad esibirsi in locali piccoli. (anche se mi piacerebbe riuscire a trovare un biglietto per un suo concerto, ogni tanto).. Trovo ci siano brani anche un po’ rockeggianti. Infatti l’abbiamo vista sul palco dei Grammy coi Metallica (esibizione da dimenticare a causa di un guasto tecnico ma che comunque mette in risalto le qualità vocali di questa donna e la potenza dei Metallica). Tornando al disco, mi è piaciuto molto, soprattutto ascoltato in cuffia. Quanti bei colori riesce a dare a quella voce!

Concludo dicendo che mi riprometto di andare a un suo concerto e recensirlo. Ci riuscirò.

L’ultimo video che vi faccio ascoltare è di una canzone candidata a un sacco di premi. Parla di una tematica che sta molto a cuore a Joanne perché l’ha vissuta in prima persona. Vi invito ad ascoltare il testo e la voce di questo spettacolo di donna, che riesce a farmi rabbrividire dalla radice dei capelli fino alla punta dei piedi.

Grazie, Gaga.

 

– Roberta –

11 Febbraio, giornata della raccolta del farmaco

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giornata del farmaco

Anche nel 2017 torna la “ Giornata di raccolta del Farmaco”: ma cos’è, a chi si rivolge e con quali modalità?

Il Banco Farmaceutico organizza questa raccolta nazionale dal 2000, e in questi 16 anni, le farmacie aderenti e i volontari coinvolti sono andati crescendo sino a rendere questa giornata un grande appuntamento nazionale. Qualche cifra? E’ presto detto: oltre 3600 Farmacie coinvolte, 4.100.000 i farmaci raccolti per un valore complessivo di circa 24 milioni di euro. Nel solo anno 2016 i volontari che hanno aderito sono stati circa 14.000.

Numeri a parte, vediamo come funziona la raccolta.

farmaci

Durante la giornata, si richiede ai clienti che vengono in farmacia, di donare un farmaco di automedicazione ( che riporta il logo che vedete qui sopra). Oltre a mettere a disposizione del pubblico e dei volontari un apposito spazio, ogni farmacia aderente dona un contributo in denaro, così come anche alcune case farmaceutiche doneranno direttamente farmaci destinati agli enti selezionati.

organizzazione

Ogni Farmacia, viene infatti associata ad un ente assistenziale locale. Sarà l’ente, a distribuire i farmaci a chi ne ha necessità. Pensiamo a quante persone non posso oggi permettersi di acquistare farmaci per curarsi. Ogni ente segue delle linee guida ben precise, invia anche quelli che sono i fabbisogni dei farmaci, in questo modo sarà più facile per il Banco Farmaceutico associare all’ente la corretta Farmacia. Come vedete sembra semplice, ma la pianificazione e la corretta gestione di un evento di questo tipo comporta un grande sforzo organizzativo e seria partecipazione. Ma veniamo a quello che è il vero motore di questa giornata…

farmacie

Le migliaia di volontari che ogni anno rendono possibile questa iniziativa! Siete voi, sono io, il vostro vicino o i vostri amici. Questa giornata mira quindi non solo a promuovere il volontariato, ma anche a creare aggregazione e accrescere la vostra sensibilità, per aiutare, ma anche per relazionarci; stringere rapporti con altri volontari che non conoscete e creare relazioni e dinamiche che possono poi portare anche ad incontri esterni. Mettetevi in gioco insieme a noi, vincete le vostre resistenze e provate una nuova esperienza. Questo sabato fate un salto in farmacia e donate un farmaco, oppure iscrivetevi per il prossimo anno. Sarà una grande giornata di nuove esperienze per tutti.

– Michele –

Caffè sospeso on tour, un mese di beneficenza

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locandina

Oggi vi racconto una grande storia di solidarietà. Le feste sono appena terminate ma io voglio parlarvi di questo importante progetto appena concluso. Come in ogni storia che si rispetti, facciamo un piccolo salto indietro nel 2015. Io e il mio amico Alessio, stavamo cercando di organizzare un progetto per una raccolta fondi a favore di Dynamo Camp. Mi parla quindi di adattare l’usanza del caffè sospeso partenopeo come metodo di raccolta offerte. Originariamente questa usanza, è nata per lasciare un caffè pagato a qualcuno che non se lo poteva permettere.

parma

( Parma Torrefazione Anceschi, Str. Garibaldi)

Decidiamo quindi di sperimentare sul fine anno un “Caffè sospeso per Dynamo camp”. Il primo appoggio arriva da una grande torrefazione di Parma (qui sopra). I clienti sembrano apprezzare l’iniziativa, tanto che alla fine di un mese appena scarso le offerte superavano i 600 euro!!. L’esperimento sembrava veramente riuscito e anche noi eravamo davvero contenti di questo incredibile risultato.

locali

( Bar Besio Savona)

Grazie alle offerte, siamo riusciti a pagare le spese per una parte delle sessioni dei bambini che ogni anno sono ospitati al Camp. Passato il periodo delle feste, quest’anno ci siamo detti: perchè non ripetere l’esperienza dello scorso anno? Inoltre anche i titolari della Torrefazione ci avevano raccontato che diversi clienti avevano richiesto una nuova iniziativa. Nel mese di settembre 2016 inizio a pensare a come ingrandire l’iniziativa.

ely cafè

( Ely Cafè, Pistoia)

Propongo quindi ad Alessio di chiedere ai vari gruppi di volontari, se vogliono trovare un locale nella loro città per fare la medesima iniziativa. Tutti insieme, nel mese di dicembre. L’idea sembra piacere molto, e l’imminente Open Day Dynamo ad ottobre, ci sembra il miglior terreno per testare la nostra idea insieme ai volontari. Durante i due giorni dell’open day, parliamo con tanti amici che accolgono di buon grado la nostra idea con convinzione.

I mat

( I mat dal cafè, Fornovo di Taro)

Prepariamo quindi delle istruzioni su come muoversi. Forniamo il supporto necessario e cominciamo a scrivere mail a tutti i volontari che si sono resi disponibili. L’organizzazione forse un pò casalinga, ha però raccolto l’entusiasmo sperato e davvero tante adesioni. Decidiamo quindi di cambiare la locandina… siamo finalmente “On tour”.

bar piramide

(Bar Piramide, Ponte Stella)

Il  passo successivo era capire come avrebbero reagito i vari locali. Molti non conoscono bene la realtà di Dynamo, mentre altri erano coscienti del grande progetto, ma i nostri volontari sono sempre molto positivi e pronti a spiegare lo scopo dell’iniziativa. Ammetto che qualche dubbio lo avevo; avremmo trovato locali pronti a sostenerci?

clafè

( CLafè , Padova)

Il progetto è finalmente pronto e concreto. All’appello aderiscono 28 Città, 34 Locali sparsi in ben 5 regioni d’Italia. Un risultato enorme, oltre le nostre aspettative. Ogni locale ha così esposto la locandina del Caffè sospeso on tour dal 1 Dicembre 2016 al 6 gennaio 2017. Il mese per eccellenza delle feste.

quarrata

Immagino sarete curiosi di sapere i risultati della raccolta. Anche noi e siamo certi di poterveli dare a breve, sia in aggiornamento a questo articolo nei prossimi giorni, sia nella pagina ufficiale dell’evento su Facebook. Prima però vorrei spendere qualche parola per sottolineare quella che è stata una grande iniziativa. Ringraziare tutti i locali, bar, caffetterie che si sono resi disponibili ad ospitare questo evento, lo si vede dalla foto che ci avete inviato. Potete visitare la pagina Facebook dedicata all’iniziativa QUI per vedere tutti i locali coinvolti.

cartina

Magari il prossimo anno faremo un evento ancora più grande cercando di coprire ogni regione. Se voi che ci leggete volete partecipare, scrivete un commento, anche se siete titolari di un bar, caffetteria e volete prendere parte a questo progetto per il 2017 contattateci qui o con un messaggio su Facebook. Purtroppo  non è stato possibile inserire le foto di tutti i locali, ma se siete curiosi sulla pagina Facebook dedicata trovate davvero tutto.

– Michele –

Rita, vento fresco dalla Danimarca

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cover

Le nuove piattaforme per fruire le serie tv, ogni tanto ci portano cose nuove ed originali. Rita è proprio il caso di una serie originale, che altrimenti molto difficilmente sarebbe stata distribuita qui in Italia. La sua storia principale è molto semplice; Rita è un’insegnante divorziata, con tre figli. Ricco, il secondo figlio, si sta per sposare e lascia la casa della famiglia, Molly è appena stata scaricata ed è in cerca di se stessa e del suo futuro. Infine Yeppe, il più piccolo che appena a 15 anni si dichiara gay.

bagno

L’unica vera protagonista di questa serie è la stessa Rita, non la sua famiglia, non la scuola o i suoi studenti. Ogni giorno Rita arriva a scuola si siede nel bagno e legge le scritte che gli studenti lasciano. Proprio attraverso i loro pensieri e le cose che vengono trattate in classe, trova spunti per la sua vita incasinata. Rita ha una relazione con il preside della scuola, ma solo per sesso. Dice sempre quello che pensa, tratta i bambini come se fossero adulti e i genitori come fossero ragazzi. Anticonformista e apparentemente sempre sicura di se.

studenti

Rita è sempre presente per i suoi studenti, dando loro domande e spunti su cui ragionare che spesso si riflettono nella sua complicata vita. Il figlio Ricco si fidanza con una ragazza il cui padre è proprio un ex di Rita. Riesce persino ad avere una relazione con il padre di una alunna… non volontariamente, lo rimorchia in un bar senza nemmeno riconoscerlo. Per questa ragione viene anche sospesa. Rita è però sempre presente per i suoi figli in caso di bisogno e pronta a sostenerli e difenderli.

yeppe

Spesso criticata da colleghi e genitori, riesce a conquistare i suoi studenti. Questa serie è molto diversa da quello che siamo abituati a vedere. Ve la consiglio, il ritmo è veloce, divertente e sarcastico. Il lato negativo è sicuramente lo scadente doppiaggio che hanno fatto. Le voci dei ragazzi sono orrende, si sente che sono fatte da adulti. Se superate questo scoglio vedrete che anche voi presto vi appassionerete a Rita e alla sua vita.

Iniziato nel 2012 in Danimarca è arrivato alla quinta stagione, tutte disponibili in Italia nel 2016 sulla piattaforma Netflix, che contribuisce alla produzione. La serie attualmente è conclusa

– Michele –

Altruisti si diventa

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Dopo solo i primi 5 minuti di questo film, ho capito che mi sarebbe piaciuto.

Distribuito in esclusiva su piattaforma Netflix, è tratto dal romanzo di Jonathan Evison. Ben (interpretato da Paul Rudd), si è appena separato dalla moglie a causa dell’accidentale morte del loro piccolo bambino da cui non riesce a riprendersi. Decide di iscriversi ad un corso per diventare un badante. Viene chiamato a casa di Trevor un ragazzino che è affetto da distrofia muscolare e che non è praticamente mai uscito di casa e dalla sua città in quanto la madre è molto protettiva.

Trevor passa le sue giornate guardando le notizie più strane del mondo alla tv. Dopo un inizio difficoltoso, tra i due si instaura una buona intesa e Trevor confessa di voler fare un viaggio. Ben decide quindi di pianificare un’avventura di qualche giorno e convince la madre a lasciarli partire insieme. Andranno a visitare i posti dove Trevor ha visto in tv le cose più strane.

Durante questa avventura ci saranno vari incontri, uno di questi con una ragazza scappata di casa Dot ( interpretata da Selena Gomez), le offrono un passaggio e da quel momento diventerà parte del gruppo. Il bello di questo film è la scoperta, la diversità e l’accettazione. Tutte cose che dovrebbero essere normali nella vita quotidiana, ma non lo sono. Sono sicuro che qualcuno di voi starà pensando al film Quasi amici, che tratta una tematica simile. Non fatevi fuorviare, perchè affrontano due storie diverse e soprattutto entrambe vere!

Dot non sarà l’unico incontro importante di questo viaggio. Anche se è la persona che più coinvolge Trevor, per la prima volta infatti, si sente attratto da una ragazza che lo guarda con occhi normali. Non vi svelerò troppo di questo film, ma vi dico che Trevor deciderà di andare ad incontrare il padre che lo ha abbandonato una volta scoperta la sua distrofia. Scopriremo il dramma di Ben e del figlio che ha perduto, le difficoltà di Dot con la sua famiglia.

Minuto dopo minuto, questa meravigliosa storia saprà conquistarvi, tenervi col fiato sospeso ed emozionarvi. Scoprirete cosa accadrà nel momento dell’incontro con il padre di Trevor, come Ben risolverà le questioni con la moglie, che cosa accadrà tra di loro una volta tornati a casa.

L’ottima sceneggiatura si basa sulle forti fondamenta di un libro bellissimo, e gli attori di questo tv movie sono veramente bravi. Dialoghi credibili ed una storia da far conoscere il più possibile. Come sempre vi lascio al trailer e se volete potete mettere un vostro commento

A sk

L isten

O bserve

H elp

A sk again (vedere per comprendere)

– Michele –

Dynamo Camp, sessione Araba

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Lo scorso mese di Aprile, ho partecipato alla prima sessione internazionale a Dynamo Camp. Per chi lo sentisse per la prima volta, potete leggere qui di cosa si tratta.

Ingresso

In questi ultimi mesi in cui non si sente altro che parlare di guerre e migranti, noi abbiamo affrontato la sessione Araba. Lasciate fuori i pregiudizi, vi assicuro che chi era li con me ha vissuto un’esperienza straordinaria. I ragazzi ospitati venivano da 4 paesi differenti e con età variabile, da bambini a teenager. La nostra prima preoccupazione era la lingua, la seconda gli accompagnatori che arrivavano con i ragazzi. Un misto tra Arabo, francese, inglese… insomma un bel mix. Eppure molti dei volontari con me non si sono fatti spaventare. Il linguaggio dei bambini è universale e dopo soli 2 giorni abbiamo iniziato ad entrare in sintonia.
Posso assicurarvi che i ragazzi dopo un primo momento di adattamento, si sono poi mischiati e adattati gli uni agli altri. A dimostrazione che loro non sentono barriere culturali o religiose che spesso invece, siamo noi ad avere in testa. In questa avventura ho conosciuto molti volontari, gentili, disponibili e di grande supporto. Tra i tanti vi propongo le testimonianze di Stefano e Betta. Quest’ultima a dire il vero è una RC (Responsabile di Casetta). Sempre sorridente e disponibile, ha subito accettato di raccontare la sua esperienza.

mensa

Parlare di Dynamo è sempre un’emozione, ma è molto difficile. Per capire Dynamo bisogna viverlo, tuffarcisi dentro…e il gioco è fatto, non riesci più a staccartene completamente. La mia avventura è iniziata nel Marzo del 2009 ed ho partecipato a (credo, ho perso il conto) 29 sessioni: ho conosciuto una miriade di persone tra bimbi, ragazzi, giovani e (come me) meno giovani. Ogni volta un’emozione ed un coinvolgimento nuovi, giornate che sembrano infinite con mille cose da fare ma che volano e in un attimo arriva il momento dei saluti. Ecco questo lo definirei il momento peggiore, inevitabile ,ma straziante. Dentro di noi i giorni prima dell’inizio sessione, facciamo il conto alla rovescia delle ore che mancano all’incontro con questi meravigliosi bambini. Proviamo ad immaginarli, cerchiamo di escogitare strategie per farli divertire, abbiamo paura, una tensione positiva che ci spinge a dare il meglio di noi. Ci domandiamo: “Come saranno?” “Sarò all’altezza?” “Riusciremo a divertirci tutti insieme?”   E magicamente questo accade sempre.

alloggi

Credo che i bambini siano uguali in tutto il mondo, anche i bambini malati con le loro difficoltà e i loro problemi hanno una gran voglia di lasciarsi andare e vivere la gioia della libertà condividendo la loro “condizione”. Nell’ultima sessione (aprile 2016) 94 bambini provenienti da paesi lontani e problematici, di culture ed abitudini così diverse dalle nostre (Arabia Saudita, Marocco, Giordania, Iraq) hanno condiviso giochi, divertimento, attività, balli e musica e anche noi dynamici abbiamo superato qualsiasi difficoltà. Era una scommessa non da poco: non tutti parlavano inglese e anche tra loro, sia bimbi che accompagnatori, facevano fatica a capirsi: pensiamo al numero di dialetti così diversi nella nostra piccola e stretta penisola. L’impaccio linguistico inizialmente ha un po’ condizionato i rapporti, si poteva palpare la frustrazione dei volontari che non riuscivano ad instaurare un rapporto “veloce”… ma poi, bastava un gesto, uno sguardo, una risata e tutto filava liscio. La comprensione avviene attraverso molti canali, basta ricordare che uno dei momenti più apprezzati da tutti, grandi e piccoli, è stato uno spettacolo circense bastato solo sulla mimica che ha coinvolto tutto il pubblico e grazie al bravissimo Edoardo (l’artista) si è creata un’atmosfera magica, di unione, che ha abbattuto qualsiasi barriera e differenza. Questo per me è Dynamo. Ancora una volta grazie a tutte le persone che con tanto amore e volontà dedicano tempo e fatica a questa realtà. Sono 10 giorni faticosi, 24 ore su 24, impegnativi, bisogna essere sempre concentrati ma sorridenti. Il segreto è divertirsi insieme ai ragazzi, da loro riceviamo sempre molto di più di quello che noi doniamo.

Ciao,
Betta

volontari

Essere volontari a Dynamo, non è fare una vacanza, ma impegno, motivazione e vivere emozioni forti tutti insieme. Una fetta di vita da condividere che ti fa comprendere in maniera piena, quanto poco esistano le differenze che tutti abbiamo nella nostra testa.

Stefano è un dynamico che sprizza positività esternamente, mentre io più internamente… per questo ho trovato affinità di carattere, ed ho chiesto la sua testimonianza:

Mi è stato chiesto di partecipare a questo buon progetto da Michele, ho subito accettato anche se l’impresa risultava ardua. Ho passato troppi minuti a pensare a cosa poter scrivere, troppi giorni ad arrovellare il cervello per scegliere come raccontare un mondo che forse non conoscete ma, alla fine, tutto è partito con l’ultimo pensiero avuto:

Restare bambini. Non importa come, dove, quando… L’importante è non dimenticare di esserlo stati e di potersi nuovamente immedesimare; ancora, ancora ed ancora ricercare quello che potrebbe essere il punto di vista di un bambino. Bisogna ogni tanto abbandonare la pigrizia del “io sono già stato li”,” L’ho già fatto questo” e “conosco bene quello” perché vi porterà solo a saltare direttamente a conclusioni.

teatro

Della sessione in questione ho imparato a mie spese (cit. essendo stato soprannominato un diavolo della Tasmania) sì abbiamo bisogno di alcune regole, sì necessitiamo di essere guidati, ma anche no o meglio con le giuste dosi. Ho visto bambini far del ” male” fisico ad altri ma alla fine piangere perché avevano capito di aver sbagliato. Ho ascoltato alcuni esclamare: ” Ma devo mischiarmi a loro?!” e poco dopo (veramente poco) giusto il tempo della presentazione ridere insieme.

Ne ho inseguiti altri, perché volevano semplicemente raccogliere dei fiori e correre all’impazzata per il puro piacere dell’aria buona. Ne ho fatti ammattire altri ancora, per giocare alle mille versioni di 1-2-3 … Ne ho osservati tanti cambiare nel giro di pochi giorni e capire che le barriere sono soltanto create da noi un po’ più cresciuti, che le differenze in realtà non ci sono e che tutti siamo diversamente uguali.

Stupitevi. Guardate con meraviglia. Siate dei viaggiatori immaturi. Dite più spesso “perché no?”, lasciatevi tentare dalla pazzia, tanto il mondo è già pazzo di suo. Tutte le cose veramente belle di questa vita spettinano, ergo coltivate questo innocente stato di stupore.

Stefano.

A fine sessione si arriva completamente esausti, ve lo garantisco! La sera dell’ultimo giorno piccola riunione per condividere le grandi emozioni vissute. E’ stata l’occasione per una foto di gruppo, ditemi voi se le facce dei volontari vi sembrano volti di persone stanche o di grande entusiasmo…

Dynamici

Spero di avervi fatto cogliere un briciolo delle emozioni che Dynamo sa dare. Un pizzico della grande passione che tutti i dynamici mettono dentro e fuori dal campo. Ringrazio la mia casetta: Umberta, Francesca ed Alessandro. I dynamici che mi hanno accompagnato, assistito, sostenuto in tutta la sessione. Un grazie alla mitica RC del Marocco… Federica, il collante della nostra casetta (foto sopra mentre si lavora).

Diteci cosa ne pensate, se anche voi avete vissuto queste o altre esperienze.

– Michele-

info.comepiaceavoi@gmail.com