Il migliore delle serie tv: Quantum Leap

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Se avete letto anche sono alcuni dei miei articoli, avrete intuito che ho una predilezione per The Vampire Diaries, ed in effetti è così, ma non ritengo sia la miglior serie tv che io abbia mai visto. La serie che più ho amato che nessuna altra serie ha ancora rimpiazzato è Quantum Leap 

quantum leap.

 Pochi la conoscono, e ancora non ne capisco la ragione. Il protagonista Samuel Beckett ( Scott Bakula oggi protagonista di NCIS New Oreans)

scott

è uno scienziato ricercatore che trova la maniera di viaggiare nel tempo. Sta quasi per terminare il progetto quando gli arriva la notizia che gli verranno tagliati i fondi, così Sam affretta i tempi  entrando nell’acceleratore convinto di poter viaggiare nel tempo e ritornare a casa quando vuole. Ma non è così. Sam si ritrova a viaggiare nel tempo spostandosi di corpo in corpo, lui non ha il controllo sui suoi “salti”, una volta catapultato dentro un corpo assume le sembianze dello stesso, il legittimo proprietario di quel corpo viene invece trasportato nella camera delle immagini dove può comunicare con Al ( Dean Stockwell).

al

Al è il più stretto collaboratore di Sam, nonchè migliore amico e donnaiolo ruba cuori, lui  lo aiuta nei suoi salti, si perchè l’unica possibilità per Sam si ritornare a casa è quella di aiutare le persone in cui si trova tirandole fuori dai guai, una volta salvate Sam può fare il salto che spera lo riporti a casa. Al è visibile solo a Sam e vi si presenta come ologramma proiettato dal futuro, lui è il ponte tra passato e futuro e fa da tramite tra Sam e l’ospite, che si trova temporaneamente nel futuro, per riuscire a capire come aiutare Sam a saltare. Anche Al ha uno collaboratore importante: Zigghi, un supercomputer del quale sentiamo solo la voce femminile, Al comunica con Zigghi attraverso un palmare ed insieme contribuiscono ad aiutare Sam.

Detta così non sembra tanto complicato, invece spesso Sam si trova in situazioni difficili. Innanzi tutto non ricorda niente di sè, acquista piano piano i ricordi di salto in salto e quando si specchia non vede se stesso ma il volto dell’ospite, e non sempre si ritrova nei panni di un uomo, una volta si ritrova in una adolescente in procinto di partorire, un’altra volta si ritrova in una scimmia, per non parlare di quando si trova nei panni di se stesso da adolescente o di quando è  in un ragazzo affetto dalla sindrome di Down.

Le sorti sono le più svariate, Sam  aiuta una moltitudine di persone, da vittime del razzismo, alla droga, alla prostituzione, vittime di guerra, di ogni tipo di ingiustizia come truffa oppure sessismo sul luogo di lavoro, animali maltrattati. Sam cambia il destino delle loro vite e gli viene concesso di salvare suo fratello morto in vietnam ma c’è un caro prezzo da pagare: per salvare suo fratello fallisce una operazione di recupero di alcuni prigionieri americani in Vietnam, fra questi c’è proprio Al che viene considerato disperso in Vietnam per anni, la moglie stanca e sfiduciata si risposa con un altro uomo. Quando Al torna dalla guerra gli si spezza il cuore nel vedere il suo unico grande amore nelle braccia di un’altro ed è per questo che smette di credere all’amore e si da all’alcoolismo; sarà Sam con il suo progetto di viaggiare nel tempo che lo riporterà alla vita. Ed è qui che veniamo al punto cruciale della serie, ossia il gran finale. Non mi sentirò in colpa per avervi rivelato il finale, in quanto la serie non viene più trasmessa da anni, se volete potete procurarvi i dvd ma sono disponibili solo in inglese.

La serie si conclude con Sam che approda in un bar dove vede se stesso riflesso in uno specchio, è con sorpresa che apprende di essere invecchiato, il barista (interpretato da Bruce McGill)

Bruce

conosce Sam, sa tutto di lui e dei suo salti e lascia ad intendere di essere proprio lui a farlo viaggiare nel tempo scegliendo le persone da aiutare. Ora gli chiede cosa vuole fare dandogli la possibilità di tornare a casa, ma Sam risponde: ” ho ancora una persona da aiutare”. Sam viene catapultato a casa della moglie di Al al tempo della guerra in Vietnam quando lei è in attesa di suo marito Al. Sam la convince a non darsi per vinta e ad aspettare Al, l’episodio finale termina con l’immagine di Al che lo ritrae con sua moglie e le loro tre figlie.

Sam non fece più ritorno a casa.

Spero di non avervi annoiato raccontandoci la trama e ora arrivo al concetto madre di questo articolo, c’è una battuta importante che il barista dice a Sam: “Lei ha aiutato un sacco di persone e queste ne anno aiutate altre che ne hanno aiutate altre e così via.” E’ questo il nucleo attorno al quale ruota la serie.  Come si cambia il mondo? Con atti di reale e cortese affetto (citazione tratta dal film Un’impresa da Dio). Io credo che se tutti noi dispensiamo gesti di reale e cortese affetto ogni giorno non solo ne riceveremo in cambio ma questi si diffonderanno a macchia d’olio. Alla fine credo che basti davvero poco.

Diamoci da fare!

Affetto a tutti voi

– Isabella –