Per caso capitai su questo film.
La trama è semplice: un ragazzo, William (Sam Claflin),
abituato a vivere alla stregua dell’alta adrenalina, un lavoro altamente remunerativo, di famiglia ricca,subisce un incidente che lo costringe su una sedia a rotelle con l’uso di un solo dito. Un bel cambiamento non c’è che dire, il ragazzo diventa insopportabile e rende la vita di chi lo circonda, un vero inferno. Lei, Louisa, (Emilia Clarke)
ragazza semplice, di semplice famiglia, bisognosa di lavorare, accetta il lavoro di badante per William senza pensarci troppo. I due arrivano presto allo scontro, il quale si rivela catartico perchè da questo momento in avanti Will avrà più rispetto per Louisa. Prevedibilmente i due passano dall’odiarsi all’amarsi, ma c’è un segreto che Louisa viene a scoprire, il tempo di durata del contratto come badante coincide con il periodo che Will ha concesso ai suoi genitori per rimanere ancora in vita, dopo il quale, praticherà l’eutanasia presso una clinica svizzera.
Louisa, decide a tutti i costi di fargli assaporare di nuovo la gioia di vivere, vanno alle corse di cavalli, a concerti di musica classica, fanno addirittura un viaggio, e lui sembra essere felice, sembra aver riacquistato la voglia di vivere.
Tuttavia, come ci aspettavamo, è prorpio in virtù di questo amore che Will, lascia andare Louisa, la quale, innamorata di lui, non vuole accettare la decisione di Will, reagendo con rabbia violenta dettata dal dolore.
E tutto si compie. Il film termina come ci aspettiamo che finisca, e non come speravamo.
Sebbene privo di colpi di scena, trama classicamente drammatico-romantica, lento e un pò noioso, invito comunque a vederlo, perché? Emilia Clarke è eccezionale nell’interpretare un personaggio altrettanto eccezionale: una ragazza con gusti eccentricamente vintage, pettinatura alla Pippi calzelunghe, di animo puro, è proprio il caso di dire che porta colore nella vita di Will, e parlo di colori nettamente vivaci.
Essa ci emoziona grazie a quelle sue espressioni enfatizzate da una mimica forte che gira intorno alla dinamicità delle sue sopracciglia, incapace di mentire, e non parlo in senso verbale, incapace di mascherare le emozioni, viva e spontanea; ma se pensate che il senso della questione sia lei che fa riscoprire la gioia di vivere a lui, personaggio fisicamente limitato, dispotico e iracondo, vi sbagliate. Sebbene per poco ha vissuto, anche se brevemente ha riassaporato quella vitalità, ed è questo che vuole trasmettere alla sua Louisa, e glielo scrive chiaro e netto su carta ingiallita, vissuta. Vivere, non accontentarsi, impegnarsi, porsi un obiettivo e raggiungerlo, poi porne un altro ancora più oltre e raggiungerlo. Non sappiamo se Louisa lo farà davvero ma preoccupiamoci di provarci noi.
Emilia Clarke, ci aveva già sorpreso interpretando un un personaggio molto contraddittorio nel “Trono di Spade”, personaggio che alterna pietà e crudeltà, con Louisa ci conferma la sua versatilità interpretativa, e talento.
In questa pellicola, non c’è solo una brava attrice e lacrime, si possono scorgere tratti di quella comicità tipicamente inglese, che spezzano la calma del film. Alterniamo risate a fazzolletti, dunque. Facciamo tesoro della gioia di vivere, e del coraggio di vivere.