Orbene, dopo anni di imprevisti, sono riuscita ad andare alla tanto sospirata convention dei fumetti che si tiene ogni anno a Lucca
Cominciamo con il dire che la prima impressione è stata positiva, gli stand e i padiglioni erano sparsi per il centro della città e Lucca è una città caratteristica da visitare, quindi se avete voglia di camminare, oltre che visitare gli stand potete anche ammirare la città protetta entro le sue mura medioevali.
Questa prima buona impressione ha lasciato subito il posto alla delusione. Il primo stand che incontro sulla mia strada è quello della Warner Bros, vogliamo farcelo scappare? Certo che no, due ore di coda, ascendente e trepidante emozione lasciano il posto alla delusione più disarmante una volta entrata. Stand puramente dedicato alla vendita di gadget a tema, e se credete di usufruire di sconti convention, vi sbagliate di grosso!
Triste e sconfortata, bagnata dalla pioggia battente (quando cerchi un marocchino che vende ombrelli non lo trovi mai) mi muovo verso gli altri padiglioni, il primo che incontro è quello dei fumetti generici, non c’è molta coda ma una volta entrata anche qui non era niente di più che vendita di albi, rari o meno, non credo.
Ritorno sotto la pioggia alla ricerca del padiglione della Sergio Bonelli, leggo Dylan Dog dall’età di 8 anni, non posso perdermelo. Finalmente qualcosa che non sia strettamente finalizzato alla vendita, in questo stando potete acquistare albi ma anche farvi firmare il vostro numero dal disegnatore o sceneggiatore che a turno sono lieti di conoscere i loro fan.
Ho pensato che le cose volgessero al meglio ma mi sbagliavo.
MI recavo verso la parte dedicata ai fumetti giapponesi, per scoprire che anche qui potete solo acquistare neanche albi rari o che vi siete persi, ma giocattoli.
Ora, ho frequentato poche convention, e tutte di cinema, però la finalità era conoscere gli attori, assistere ai panel. In questo caso lo scopo era puramente commerciale, vendere, vendere, vendere. Non che mi aspettassi di trovare Di Caprio nello stand della Warner ma magari uno schermo con il/i trailer dei prossimi film in uscita ai quali associare un buono sconto per la prima al cinema, ad esempio. La vendita di qualcosa che normalmente non troveresti da altre parti o su internet, o almeno ad un prezzo che valga la pena e non acquistare il lego di Harry Potter e scoprire che lo vendevano al reparto giochi del supermercato vicino casa a ben 10€ in meno.
Vorrei poter dire che almeno ho visitato la città, ma pioveva a dirotto, e dopo la pesante frustrazione accumulata coda dopo coda, sono fuggita prima ancora che si facesse tardo pomeriggio. Rincasata al caldo asciutto della mia stufa a legna appena fatto buio.
Alla fine non ho visto niente di più che un mercato, solo con bancarelle più grosse e riparate dalla pioggia. Loro!