La Genova Male, Matteo Monforte

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MATTEO MONFORTE

La Genova male

  •  Anno pubblicazione 2009
  • Ean 9 788889 966457
  • Pagine 184
  • Prezzo 4,90 euro
  • Editore Chinaski Edizioni

Alcuni anni fa in libreria mi sono imbattuta in Il meglio che possa capitare a una brioche di Pablo Tusset: titolo geniale (e non svelerò quale sia questo “meglio”) e una bella trama. Ecco. Se vi siete dilettati con la scrittura di Tusset (o anche se non lo conoscete affatto!) vi consiglio questo giallo di Matteo Monforte. Conosciuto come autore di testi per la televisione e pezzi per comici, ha cominciato con questo libro la sua carriera parallela di scrittore.

Ma non divaghiamo… dal libro di Tusset è preso un po’ del carattere stravagante del protagonista e la come viene resa la città che fa da sfondo a tutta la vicenda (là Barcellona, qui Genova), mentre la storia è assolutamente originale.

Conosciamo così Martino Rebowsky, “trombettista pigro, misogino, sporcaccione e sempre più grasso”, io narrante e compiaciuto brontolone durante l’indagine grazie alla sua amicizia con Alessandro Costa, commissario della Mobile di Genova. Terza protagonista è Marta Soleri, la ragazza uccisa. Inizialmente la sua morte viene creduta un suicidio, ma da subito iniziano a esserci i “soliti particolari che non quadrano”. La stessa vita della Soleri è molto più complicata di quella delle sue compagne di università: ha un fidanzato spacciatore e manesco e una doppia vita di cui nessuno è al corrente e che ha in Leila, forse, la chiave della soluzione.

La sensazione è quella di essere al centro di una vera inchiesta, con le false piste, la mancanza di indizi, le mezze verità, le ripicche, i colpi di fortuna che aiutano a sbrogliare la matassa e la scocciatura di lavorare mentre gli altri sono al mare e Genova ha la temperatura di una fornace (e qui ritorniamo al carattere brontolone del protagonista).

La città è la quarta protagonista: la storia si svolge nell’ufficio del commissario e presso il Vecchio e il Mare, locale realmente esistente; talvolta vengono usati termini dialettali e molti luoghi sono facilmente riconoscibili. Aiutano soprattutto a rendere la compenetrazione della Genova bene dei quartieri signorili e di chi può comprarsi un alibi all’occorrenza con la Genova male del titolo, dei quartieri popolari e di tutto il popolo borderline che lo abita.

A fare da contrappunto all’indagine, Rebowsky e le sue sbronze, le Colazioni del Campione e le avventure oniriche con Charlize Teron. Rebowsky, per chi se lo stesse chiedendo, è chiaramente un richiamo a Bukowski per certi atteggiamenti… ma decisamente il nostro genovese è più simpatico (per quanto…).

Lo svolgimento è lineare e la scrittura fluida e piacevole, tanto che è estremamente difficile abbandonare la lettura una volta cominciata perché si prova una istintiva simpatia per i protagonisti.

Infine, godibilissimi i titoli dei capitoli, che rendono bene il ritmo della vicenda.

– Sabrina –

 

 

 

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