Collateral Beauty, prevedibilmente imprevedibile

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Ieri ho avuto il piacere di vedere al cinema Collateral Beauty, non fatevi fuorviare dal titolo, apparentemente negativo, di questo articolo, sono uscita dal cinema entusiasta.

collateral beauty

Il trailer sembra dire molto, eppure non è così.

Se avete cliccato sul link e guardato il trailer la trama è facilmente intuibile:

Howard (Will Smith)

smith

è disperato, dilagnato dal più grande dolore che uomo o donna possano provare. Vive in totale apatia, incapace di stabilire contatti o anche solo dare reazione agli stimoli più semplici, un saluto, una domanda. Unico appiglio un gruppo di sostegno per genitori che hanno perso i loro figli al quale però Howard sembra non voler avvicinarsi, almeno non troppo.

La compagnia che ha creato con il suo migliore amico Whit (Edward Norton)

norton

subisce un duro contraccolpo in seguito allo stato di Howard, il bilancio si contrae, aumentano le perdite ed è necessario prendere delle decisioni per il futuro, per salvare la compagnia e chi lavora instancabilmente per lei.

With vuole bene al suo migliore amico, tutti lo adorano, ma tutti dobbiamo campare e così With escogita un piano per incastrare Howard ed estrometterlo dalla compagnia così da procedere alla vendita della stessa e permetterle di sopravvivere.

Amore, tempo, morte. Il film ruota intorno a questi tre concetti fondamentali: non possiamo vivere senza amore, è l’essenza di tutto ciò che ci circonda, fibra del nostro essere, e non parlo solo dell’amore tra uomo e donna, ma parlo dell’amore che muove il tutto, l’amore per uno sport, per un hobbie, l’amore che Calire (Kate Winslet)

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mette nella compagnia, lavorando instancabilmente al punto da non crearsi una famiglia sua.

Tempo. Chi non ne vorrebbe di più? Ogni giorno vorremmo più tempo, per fare cose, per stare con i nostri cari, per lavorare.

Morte. Quella arriva per tutti, possiamo temerla o abbracciarla, tutto quanto che c’è di certo e che tutti prima o poi ce ne andremo. La possiamo odiare o accusarla di essere ingiusta se ci fa sentire meglio,  a lei non importa.

Amore, tempo, morte, tutto ciò che noi puoi comprare, tuttavia ritengo che su amore e morte si possa contrattare. Scusate sto divagando.

Questi tre preconcetti sono alla base del film e Howard ne è il protagonista, eppure qualcosa vi sfuggirà fino alla fine. Vi sfuggiranno il fulcro della trama, vi sfuggiranno i personaggi, vi sfuggirà la stessa collaterale bellezza. Osservate bene i dettagli, studiateli e da questi intuirete lo svolgersi dei fatti prima che si compiano, e quando penserete di aver chiara tutta la trama e vi avvicinerete al finale che sembra essere certo, Howard, amore, tempo e morte vi sorprenderanno, e perchè no, anche la tizia che guida il gruppo di sostegno, Madeleine (Naomie Harris)

naomi

vi sorprenderà.

L’intera convinzione che vi sarete creati crollerà e rimarrete sbalorditi da un finale imprevedibile, che non vi aspettavate, che non potevate prevedere in nessun modo.

La bravura di Will Smith era già affermata da tempo, eppure vi stupirà a fianco di un’eloquente Kate Winslet, vera artista. Il suo è talento puro, perché? E’ scelta solo sulla base delle sue capacità fasciate in un corpo formoso e pieno a differenza di attrici alle quali è stata regalata un’opportunità non per le loro doti ma per il loro aspetto seducente in corpo magro e snello, ma Kate non ha avuto questo vantaggio, si è guadagnata la sua carriera solo sulla base delle sue capacità artistiche.

La sceneggiatura ricca e e commovente vi prenderà, enfatizzata dalle performance degli attori.

Speriamo di vederlo alla notte degli Oscar.

Bozzu

Sit-com o telefilm?

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Vi pongo una domanda, preferite le sit-com o i telefilm?

In molti articoli precedenti abbiamo parlato di sit-com e telefilm, come 6 il numero perfetto   che analizza come sei stagioni siano il numero perfetto per una serie televisiva e la sua  l’eccezione che conferma la regola  , abbiamo visto il migliore dei telefilm , Quantum Leap concentrato sul concetto di aiutare il prossimo. Ci siamo divertiti con l’ottimismo di 2 broke girls e riso a crepapelle per gli equivoci e le situazioni ridicole in cui si cacciavano i personaggi di baby daddy.

I telefilm sono certamente più impegnativi sotto ogni punto di vista, dalla produzione che diventa molto più costosa al fruitore che segue la serie televisiva.  Gli episodi durano 40 minuti e quasi sempre  si aprono con un riassunto delle puntate precedenti per dare un’idea di cosa sta succedendo, cosa non molto utile a chi seguiva Lost, in questo caso la trama era talmente intrecciata da creare confusione se perdevi una puntata. Tuttavia, forse proprio per la sua trama più complicata ed intrecciata rispetto ad una sit-com, le serie televisive sono molto più coinvolgenti. Tanto che alcune di queste vantano record di stagioni come Law & Order

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arrivato alla ventesima stagione, un vero primato!

E che dire di CSI?

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Arrivati alla fortunata quindicesima stagione.

Ma ve ne sono molti altri come 

smallville

arrivati alla decima stagione, o il mio preferito

tvdcover

arrivato alla settima stagione e si prospetta l’ottava.

Le trame ideate per queste serie televisive sono coinvolgenti e se anche perdi una puntata, il riassunto che apre la puntata successiva  ti aggiorna a sufficienza.

Nel caso delle serie poliziesche le sfumature romantiche sono pressoché inesistenti e questo spiega come spesso il pubblico che li segue la serie, sia prettamente adulto a parte qualche teenager, appassionato del genere. Nel caso invece di Smallville o The Vampire Diaries il target è di età inferiore, più precisamente una fascia compresa fra i 13 e 20 anni (io sono l’eccezione che conferma la regola), grazie ai sui intrecci amorosi, magia e fantascienza.

Veniamo alle sit-com. Decisamente più leggere, scorrevoli ed esilaranti, non prive di romanticismo come nel caso della Tata

tata

o della serie più recente Baby Daddy

Baby Daddy

Puntate da 20 minuti, brevi, semplici e chiare. Non abbiate paura se perdete una puntata, non è importante per quella che io chiamo macro trama, quasi sempre caratterizzata da amori sospesi che trovano la loro catarsi quando una risoluzione è ormai inevitabile, ossia intorno alla quarta o quinta stagione, ma non temete troveranno altro tema per continuare la serie. Sotto la macro trama vi sono gli episodi che cominciano e finiscono in 18/20 minuti. Rapidi e divertenti, distensivi oserei dire, vi inducono a guardarne anche quattro puntate dietro fila, se ne avete il tempo, senza annoiarvi.

Che dire quindi, telefilm per appassionarsi o sit-com per rilassarsi?

Sapete cosa scelgo? Entrambi, a seconda della giornata. Se ho avuto una giornata pesante e voglio farmi quattro risate o scaricarmi mentre faccio la cyclette, mi guardo una puntata di Big Bang Theory

big bang theory

se invece ho voglia di qualcosa di più accattivante e da seguire magari in inglese, seleziono dal menù The Vampire Diaries.

Comunque vada sarà un successo.