La vigna di Angelica, Sveva Casati Modignani

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  • Copertina flessibile: 484 pagine
  • Editore: Sperling & Kupfer (21 giugno 2016)
  • Collana: Pickwick

Quest’estate ho deciso di leggere qualcosa di diverso, pensavo qualcosa di un autore noto ma che non avevo mai avvicinato. Mi sono imbattuta così quasi per caso in un romanzo di Sveva Casati Modigliani, autrice molto nota e amata che ha al suo attivo 29 romanzi, sembra tradotti in 20 paesi che hanno venduto circa dodici milioni di copie. Forse è per questo che non l’ho mai letta prima, la scrittura facile, al ritmo di un libro all’anno mi insospettisce ma….è solo un mio problema perché Sveva Casati Modigliani ha un grande seguito e anche chi la legge per la prima volta rimane avvolto dalle sue storie! A riprova di ciò, posso aggiungere che chi me l’ha suggerito, un mio amico, anche lui è rimasto affascinato e nel consigliarmela mi ha detto “è una lettura leggera e avvincente, che va benissimo in vacanza, ti piacerà”. E così ho preso in prestito “La vigna di Angelica” e in una cornice da sogno, davanti ad un magnifico panorama, tra l’azzurro dello Jonio, il verde brillante degli aranceti e quello più denso degli uliveti, in un casale del ‘700, in piena Calabria, ho iniziato.

La lettura è sì agevole e coinvolgente tanto più che l’ambientazione e l’argomento ci è molto familiare. Siamo in piena Franciacorta e Angelica è l’erede della tradizione vignaiola della famiglia Brugliani, da oltre due secoli proprietari delle vigne e dell’antico monastero di Borgofranco dove la protagonista vive con la sua famiglia, circondata dalle sue vigne, e dove produce vini pregiati come tante signore delle nostre etichette più note al mondo. E in effetti è la stessa autrice a rivelarcelo, per i personaggi principali del romanzo si è ispirata al mondo reale. Dice Sveva Casati Modigliani

Una decina d’anni fa sono diventata amica di alcune signore del vino. Donne nate e cresciute tra i vigneti, imprenditrici che avevano continuato il mestiere dei loro padri, con aziende vinicole che sono ormai fra le eccellenze del nostro paese. Lì ho scoperto un mondo di grande fascino, non solo rispetto alla produzione vinicola, ma anche rispetto alle storie di famiglia. Allora ho deciso che dovevo raccontare la loro storia. Ho inventato il personaggio di Angelica mettendo insieme i caratteri e i fatti di alcune di queste signore”.

E siccome il quadro non sarebbe completo senza il cibo, ecco apparire il tenebroso Tancredi “Il personaggio maschile l’ho costruito immaginando un mix degli chef che più mi hanno affascinata: Massimo Bottura, Gualtiero Marchesi, Antonino Canavacciuolo.

Gli ingredienti ci sono tutti e il risultato è una storia imperniata su alcuni caposaldi della narrativa dell’autrice come la famiglia, la storia, l’ambiente. In un moto costante di balzi nel passato e incursioni nel presente, la storia si svolge sotto i nostri occhi con estrema naturalezza. La vita di Angelica Brugliani, imprenditrice di successo, moglie, madre, sembra perfetta, ma è nello stesso tempo piena di ombre e di sogni infranti. Grazie a delle lettere anonime viene a conoscenza dei tradimenti del marito Raffaello Rovesti, brillante e ambizioso giornalista. Il mondo che aveva faticosamente ricostruito dopo un primo matrimonio contratto molto giovane, le cade improvvisamente addosso e una sera, mentre è in sella alla sua moto, lo sconforto e l’amarezza prendono il sopravvento e Angelica in lacrime non si accorge che l’auto di fronte a lei sta frenando. L’incidente è inevitabile, per fortuna senza conseguenze né per lei né per l’uomo dell’auto. E’ il primo incontro con Tancredi D’Azaro, lo chef dei chef, star della cucina internazionale, noto in tutto il mondo, richiesto in tutti gli ambienti altolocati, di cui lei ignora l’identità. Ma siccome il “diavolo fa le pentole e anche i coperchi” i due si incontrano di nuovo su un aereo in modo ancora una volta “burrascoso”, e poi ancora in un evento mondano a Londra.

L’attrazione reciproca li spingerà sempre più vicini ma l’esiti vuole essere sorprendente come sorprendente e di altri tempi è la storia di Tancredi, avvolta in un fitto mistero, che svelerà per la prima volta ad Angelica.

L’incidente con Tancredi ha il segno di quegli incontri che cambiano la vita. Ma se un nuovo incontro può cambiare la vita forse può farlo anche riportandoti sulla strada di casa. Ad ognuno la sua scelta.

La “Vigna di Angelica” è un romanzo scorrevole, asciutto nelle descrizioni e coinvolgente nei dialoghi. Accanto a Tancredi e Angelica troviamo Elisabetta e Raffaello figlia e marito di Angelica e poi i suoi bizzarri genitori, e altri personaggi che compongono il quadro molto realistico che facilmente ci porta all’immedesimazione. Angelica, considerando anche il suo passato, appare inizialmente fragile, ma poi diventa man mano una donna determinata a non farsi abbattere, legata alle proprie radici, alla sua terra, alla sua storia e alla sua famiglia. Raffaello, un uomo proveniente da una famiglia poverissima ha un grande desiderio di emergere, ma non si sente accettato fino in fondo dalla grande famiglia Brugliani, e si ritrova così alla perenne ricerca di conferme rischiando di perdere ciò che gli è più caro, la moglie e la figlia. Tancredi, ombroso, affascinante e colto, è l’uomo del mistero, ed è solo grazie al sentimento che prova per Angelica che riesce a parlare di se e raccontare la sua storia, fatta di sofferenza e sacrifici fin da quando era bambino, e dell’uomo che lo accolse in casa educandolo e aiutandolo a tracciare la strada del suo brillante futuro.

Mi è piaciuto? Sì perché no, ma decisamente il romanzo rosa non è il mio genere e quel sospetto iniziale non mi abbandona. Il romanzo è gradevole, scritto bene, si legge facilmente ma a volte avevo l’impressione di indovinare ogni mossa successiva e il finale che ha sorpreso molti, non mi ha stupita affatto, è una gran furbata da consumata scrittrice di best seller appunto.

– Carmela –