La cura dello stupore – Michele Marziani

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La cura dello stupore, edito da Ediciclo, racconta la storia del suo autore, Michele Marziani, scrittore, giornalista, da sempre legato ai temi sociali, dell’ambiente, alla valorizzazione dei territori e della cultura enogastonomica italiana. Marziani, a un certo punto della sua vita, decide di trasferirsi dalla città moderna alle zone più isolate della Valsesia, regalandoci un racconto personale di stupori ed esperienze che si mischiano al suo presente e passato.

Le piante, le erbe e il silenzio sono le prime cose che caratterizzano questo cambiamento di vita che avviene proprio in periodo di inizio pandemia. Le restrizioni e il lockdown assumono un significato diverso rispetto alla città. Le informazioni arrivano dalla piccola edicola di paese, sulla carta stampata, niente internet né televisione. L’autore vuole apprezzare il tempo che le parole su carta hanno di depositarsi anche nei pensieri, lasciandosi la possibilità di adattarsi alla vita di un piccolo paese montano, che ha un ritmo differente; nell’isolamento Marziani trova il modo di apprezzare e conoscere le piante e le loro proprietà. La maggior libertà data dalla sua situazione lo fa sentire un privilegiato rispetto ai cittadini. Circondato da libri, la sua vita ha una stretta connessione con questi ultimi e le sue esperienze vengono filtrate dalle letture che ci consiglia durante il suo racconto.

Così mi sono ricordato che quassù in montagna mi avevano spinto i libri. Mi ci aveva portato Henry David Thoreau(…)Mario Rigoni Stern, Dino Buzzati mi avevano detto di venire qua.”

Arrivano così i ricordi del suo passato, la sua famiglia e i numerosi traslochi fatti. Un percorso che lo ha portato fino dove oggi si trova. Un ambiente aperto e puro che gli è congeniale, contrapposto al racconto di uomo di città che per quindici anni non ha mai avuto necessità di un’auto. Questo perché i grandi centri hanno trasporti e amici che ti danno i passaggi. Passare dal non aver mai pensato ad una scadenza di assicurazione, revisione etc. alla consapevolezza di essere in una valle che lo costringe ad avere un’auto per non sentirsi isolato e solo.

Ritorno sulla strada di casa. Sui pensieri attorno al possedere le cose. Ma anche intorno all’abitare. Alla grandezza in metri quadri dei luoghi dove si passa la vita. Ne ho occupati di minuscoli e di immensi.”

Marziani prosegue parlandoci della sua famiglia, dei figli e del suo lavoro, offendo così un viaggio molto introspettivo e personale in cui alcune situazioni private emergono filtrate sempre dal punto di vista dell’autore che si espone con l’uso di libri che lo hanno colpito o affascinato. Non potrebbe essere altrimenti, visto la passione che Marziani mostra per la letteratura e la lettura in generale.

Le cose che più si apprezzano di questo viaggio nella sua vita sono l’uso delle parole e dei riferimenti letterari: le parole perché sono chiaramente ricercate, per suscitare nel lettore una raffigurazione di quanto ci racconta, come volerlo mostrare direttamente dai suoi occhi; i continui riferimenti agli autori e ai libri che lo hanno formato, accompagnato e guidato nelle sue scelte è per molti versi interessante.

Cela però una possibile difficoltà, poiché risulta a volte complicato non perdersi nel filo sottile che lega i ragionamenti alle sue esperienze di vita e dei suoi racconti familiari da quando era un ragazzo sino all’età adulta. Mentre la prima parte del libro appare più concreta, con i paragoni di due vite molto diverse e il racconto di adattamento a una nuova vita più isolata con tutto ciò che ne consegue, la seconda parte è molto più introspettiva e meno reale

La cura dello Stupore è un libro che sa affascinare il lettore per come è scritto e lo trasporta piacevolmente in un mondo di introspezione singolare, che guida anche il lettore a riflessioni personali spesso mai ricercate.

Michele