Parigi è una delle città più romantiche per eccellenza: sarà per la Senna che si può navigare e dalla quale al tramonto la città sembra magica, sarà per le atmosfere dei bistrot che invogliano a bere un verre (un bicchiere di vino) e a passare una bella serata in compagnia, sarà per i quartieri meno intrappolati nel traffico che regalano scorci da fiaba.
Insomma, i motivi sono tanti ma si torna sempre all’enunciato iniziale: Parigi è la meta ideale per un fine settimana a due!
Iniziamo con l’albergo: se si vuole stupire la propria metà, sulla rive gauche c’è un albergo davvero straordinario, il Lutetia. Si tratta dell’unico hotel di lusso della rive gauche, situato nel cuore di Saint-Germain-des-Près. Dal 2018 questo albergo è stato completamente restaurato e il suo aspetto Art déco, miscelato all’Art nouveau è distinguibile da lontano.
Oltre a magnifici locali comuni, si possono trovare un bar, un bistrot e un ristorante che sono stati apprezzati, nel tempo, da personaggi come André Gide, James Joyce, Ernest Hemingway, Picasso e Matisse… giusto per fare qualche nome. Ma uno dei punti di forza è la Spa Akasha, 700 metri quadri in cui si possono trovare trattamenti beauty di tutti i tipi (che si possono prenotare anche se non si pernotta nell’albergo).
Per una colazione davvero speciale il consiglio è quello di recarsi da Ladurée (a Parigi ci sono 3 sedi, consigliate quella di 21 Rue Bonaparte e quella di 75 Av. des Champs-Élysées): nel 1930 Pierre Desfontaines, nipote di Louis-Ernest Ladurée (dell’omonima pasticceria francese), fu l’inventore dei macarons come li conosciamo oggi: due meringhe farcite da un ripieno cremoso. E sono proprio i macarons il cavallo di battaglia della pasticceria, in cui si possono trovare delle deliziose creazioni dolci per tutti i gusti.
Cosa c’è di meglio di una passeggiata per le vie di Parigi, a curiosare tra le più disparate botteghe,o della visita di un museo? C’è solo l’imbarazzo della scelta: tra le mille proposte segnaliamo il museo Rodin (un vero gioiello che raccoglie le opere del grande scultore francese e di Camille Claudel), il museo Cernuschi (museo parigino dedicato alle arti dell’Asia orientale e più specificatamente a quelle dell’Estremo Oriente: Cina, Giappone, Corea e Vietnam) e l’Orangerie (nella splendida cornice dei Jardin des Tuileries si trova questa galleria meravigliosa dedicata all’arte impressionista, con una sala completamente dedicata alle Nymphéas di Monet che riempiono le pareti).
Per un pranzo o una cena (ma anche una merenda!) un ottimo locale è Les Deux Magots, proprio davanti alla chiesa di Saint-Germain des Prés. “Magot” in francese significa “statuetta tarchiata dell’Estremo Oriente, in porcellana, pietra o giada”.
Nel 1933 un gruppo di amici surrealisti seduti nella terrasse del Caffè decisero di fondare il loro premio letterario che chiamarono prix des Deux Magots. Col passare degli anni questo locale è stato frequentato, tra gli altri, da André Gide, Picasso, Fernand Léger, Jacques Prévert, Ernest Hemingway, Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Raymond Queneau, Umberto Eco, e molti altri.
Consigliata la Tarte Tatin con crème fraîche, buonissima ed equilibrata nel gusto.
Un souvenir da riportare a casa? Le miscele di tè di Mariage Frères rappresentano un regalo da fare e da farsi: ci sono moltissimi tipi tra cui scegliere e i negozi presenti in città, con le loro scaffalature in legno e gli aromi speziati, sono già un motivo sufficiente per entrare a dare un’occhiata. Un prodotto esclusivo di Mariage Frères è il tè blu: la tazza color blu indaco offre un elisir vellutato. Il colore dell’infusione dei tè a liquore blu è dovuta alla presenza di fiori blu finemente tritati e le sfumature di blu variano da un’infusione all’altra e da una raccolta di tè all’altra, dal blu-verde tenero al blu denso.
Infine, per passare un paio di ore alla scoperta di uno dei quartieri più romantici di Parigi, Montmartre, è possibile partecipare a una caccia al tesoro (provate a contattare Paris Ma belle) in cui si possono conoscere i luoghi significativi di questo quartiere e concludere la visita a Le mur des Je T’Aime, dove sono raccolti 311 “Ti Amo” in lingue e dialetti di tutto il mondo, fra cui tutte le lingue dei 192 stati membri dell’ONU, dall’India «nian’-ni-né-sné-i-kou-nou» al Sudafrica «èk-èt -you- lif».
Insomma… non resta che prenotare i voli e partire!
Sabrina