Le Nuotatrici

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Ho visto questo film come novità di fine 2022 sul portale di Netflix. Una storia dura ma reale che vale la pena di vedere e conoscere. La storia è quelle di due sorelle inseparabili Yusra e Sara Mardini, con la passione per il nuoto che gli viene trasmessa dal padre, ex atleta agonistico. La loro sfortuna è di vivere in Siria, un paese perennemente in guerra. La loro vita quotidiana è scandita dagli allenamenti in piscina grazie alla nazionale siriana. I tumulti e i soprusi quotidiani di controlli di militari sono il contorno delle loro giornate. Tutto cambia quando durante un allenamento avviene un bombardamento.

Il centro sportivo dove si allenano viene attaccato e distrutto. Fortunatamente le ragazze sopravvivono ma è subito chiaro che il loro futuro a Damasco non è più possibile. Convincono quindi il padre a lasciarle scappare verso la Germania per trovare un futuro di atlete. Il viaggio parte in aereo verso la Turchia ma appare subito evidente che le difficoltà sono appena iniziate…

Assieme ad un cugino che viene affiancato dalla famiglia per la loro protezione, il viaggio appare subito disperato per le condizioni da affrontare. La prima tappa è la Grecia, affrontano così il mar Egeo su di un gommone insieme ad altri 18 profughi provenienti da diversi stati in varie condizioni. Uomini e donne, una madre un neonato che scappano da zone di guerra ancora peggiori. Il gommone è sovraffollato e dopo aver pagato molti soldi per poter affrontare quel viaggio le sorelle decidono di buttarsi in acqua per salvare il gommone che con il peso di troppe persone continua ad imbarcare acqua. Arrivati a Lesbo vengono accolti ormai stremati, da associazioni di aiuto.

Il viaggio che doveva essere veloce si trasforma in una traversata estrema, dove i giovani vengono truffati, derubati e sfruttati per la loro paura e disperazione da molte persone lungo il cammino. Le ragazze attraversano la Serbia, l’Ungheria, l’Austria sino ad arrivare in Germania che era il loro obiettivo. Sempre guardate male e attraverso il pregiudizio le sorelle cercano di farsi accettare come rifugiati. Una volta a Berlino Yusra e Sara vanno in piscina per riprendere gli allenamenti e incontrano un allenatore a cui chiedono disperatamente aiuto.

Nel 2016 il comitato olimpico vista la situazione di molti paesi, decide di comporre una squadra di soli rifugiati, mentre Yusra si impegna al massimo per entrare a farne parte, Sara decide di dedicarsi all’aiuto dei profughi per l’esperienza che hanno vissuto. Questa storia, raccontata anni dopo dalle stesse protagoniste, ci da uno spaccato reale di come possono accadere le cose e di come questi profughi si trovino in situazioni di fuga da paesi in balia di tumulti i e guerre. Ben lontani dall’immagine di profughi che spesso ci viene descritta dai media. Un film che consiglio caldamente di vedere per capire davvero anche il punto di vista di persone che cercano solo di avere un futuro ed una vita che non sarebbe possibile nel paese di origine.

Se per Yusra e Sara l’epilogo di questa storia è stato positivo perchè arrivati a destinazione, nel vedere questo film si comprende quanti muoiono in questi viaggi della speranza per poter dare un futuro a se stessi o ai propri figli.

Buona visione

Michele

Granchio Nero

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Un thriller cupo e di suspense svedese con un’ottima Noomi Rapace come protagonista (Uomini che odiano le donne e Seven Sisters). Il film è ambientato in Svezia ed improvvisamente è scoppiata una guerra. Non è chiaro contro chi sia, ci ritroviamo solo in uno stato di assedio. Caroline, la nostra protagonista, è una donna forte risoluta che durante uno di questi attacchi viene separata forzatamente dalla figlia adolescente.

Caroline cerca inutilmente la figlia ma nel frattempo viene reclutata per una missione speciale che potrebbe dare una svolta alla guerra. Inizialmente sembra non voler partecipare, ma le viene promesso che se avrà successo potrà incontrare finalmente la figlia. Insieme a lei un ristretto gruppo di persone con varie competenze oltre che un militare per controllare il buon esito. La missione è quasi impossibile e consiste nel pattinare su di un sottile mare di ghiaccio per portare qualche cosa di non ben identificato dall’altra parte, qualcosa che potrebbe decidere l’esito della guerra.

In questa trama non viene approfondito il tema della guerra o le sue motivazioni, è un dato di fatto in cui i protagonisti devono agire di conseguenza. Durante l’attraversata di questo mare ghiacciato le sorprese macabre saranno molte. Numerose vittime emergono dai ghiacci, e Caroline non sa di chi i può fidare trai i suoi compagni di missione. Il militare che li segue si era già rivelato poco affidabile. C’è poi il mistero di capire che cosa stanno portando di così importante.

Difficile trovare rifugi per potersi riscaldare o riposare e le loro condizioni fisiche vengono spinte al limite. Caroline ha come unico scopo ritrovare sua figlia e vuole a ogni costo portare a termine la missione. Il dubbio grande che a un certo punto emerge è se davvero ciò che stanno trasportando sia o meno una soluzione al conflitto e di quale tipo. Se chi le ha affidato la missione le abbia o meno detto tutta la verità.

Tutte domande che avranno una risposta in un film cupo, violento e di tensione. Noomi Rapace si conferma ancora una volta un’ottima interprete di questo genere di film anche per la sua stessa fisicità. Rappresenta una figura di donna determinata, forte e pronta ad ogni costo per raggiungere il suo scopo. Se siete amanti del film di tensione, Granchio Nero fa per voi. Buona visione

Michele

Firenze in piazza per la pace

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Proprio nella giornata di ieri, come in tante città italiane, si è tenuta una manifestazione per la pace in piazza della Signoria a Firenze. Abbiamo voluto esserci per darvi conto in un momento come questo di cosa accade in queste manifestazioni.

La piazza inizialmente poco gremita, si presentava intorno alle 17 molto tranquilla. Ci siamo posizionati di fronte alla sede del comune che è lo storico palazzo Vecchio. Erano già presenti alcuni gruppi di persone che si distinguevano per le varie bandiere. I sindacati confederati, ed anche le varie bandiere della pace, dell’Ucraina e dei vari paesi limitrofi.

Ad aprire la dichiarazione iniziale è proprio il sindaco Nardella, la piazza nel frattempo inizia visibilmente a riempirsi, l’atmosfera è molto tranquilla e serena. Il discorso del sindaco è ovviamente molto condivisibile e tocca vari argomenti che non coinvolgono la politica ma le condizioni sociali e delle persone, il punto focale per il sindaco è negoziare ad oltranza. Assieme a lui anche il presidente della regione Toscana Giani interviene per ribadire il no a questa invasione di un paese sovrano. A Firenze è particolarmente sentito in quanto, ci spiega il presidente Giani, che Kiev è gemellata proprio con Firenze da tanti anni in quanto capitale culturale del paese.

Di fronte a palazzo Vecchio c’è tutta la giunta comunale, europarlamentari e la rappresentante funzioni facente dell’Ucraina a Firenze che è visibilmente commossa e ringrazia tutti i presenti per la solidarietà dimostrata. Non fa un discorso politico o di appartenenza ma dice che la situazione è molto seria e sentono la solidarietà dell’Italia ed anche degli altri paesi europei. Interviene anche il sindaco di Atene che si trova a Firenze per ribadire che l’Europa è unita in questa crisi che nessuno si aspettava dal dopoguerra ad oggi.

La piazza è sempre stata ordinata e molto silenziosa, attenta alle varie dichiarazioni e applausi spontanei scandivano e sottolineavano i passaggi più sentiti. Molti i giornalisti delle varie tv e testate locali e regionali. Tanti cartelli e bandiere e un grande senso di partecipazione che volevamo provare a raccontarvi in questi giorni difficili!

Michele

La Guerra di Domani

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Nuovissimo arrivo in casa Prime video di Amazon, ” La guerra di Domani” è il nuovo titolo di punta della piattaforma del colosso delle vendite. Arrivato con una grande promozione è presto diventato il film più visto in assoluto. Film di fantascienza con un cast che strizza l’occhio ai giovani con la star Chris Pratt, ormai lanciato nel cinema dopo i suoi esordi nella serie Everwood. Insieme al lui anche l’attrice Yvonne Strahovski, nome complicato ma i più la ricorderanno nella serie comica Chuck.

Durante la finale dei mondiali di calcio, una squadra armata proveniente dal futuro arriva per chiedere aiuto. L’umanità si sta estinguendo a causa di un attacco alieno e la popolazione del passato è l’unico modo per provare a salvare il genere umano. Come tutti sappiamo, il genere invasione aliena, non è certo una novità. Abbiamo moltissimi film sul genere. Guardando questo, sicuramente i più esperti avranno qualche ricordo di vecchi film. Gli effetti speciali sono davvero spettacolari, per fortuna anche la trama diventa interessante, insomma non è un film ” vuoto di storia”.

Come in ogni storia che si rispetti, sarà il nostro protagonista a dominare la situazione nel futuro e capire come agire al meglio, sia contro gli alieni, sia per gli equilibri della sua famiglia. Non vi posso svelare troppo altrimenti mancherà l’effetto sorpresa. Il rapporto con il padre sarà la chiave di volta per risolvere il tutto. Ora non posso certo affermare che questo sia il capolavoro del 2021 o che rimarrà negli annali dei film di fantascienza, ma è certamente piacevole da vedere e per passare una serata spensierata con qualche sfumatura del thriller.

Devo anche avvisarvi che l’americanata è dietro l’angolo. Ormai però siamo abituati a questo tipo di eroismo e classico buon fine del cinema Hollywodiano. Non che faccia male ovviamente ma non sperate in cose troppo originali in questo senso. Sicuramente è una produzione in cui Amazon ha investito moltissimo in termini di realizzazione e sponsorizzazione. Per tutti gli amanti del genere ” Disaster Movie” sarà eccezionale. Il mostro alieno è sempre di grande attualità cinematografica. A voi come sempre il giudizio finale.

Michele

L’erba Cattiva

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Commedia del 2018 girata in Francia, L’Erba Cattiva è uno di quei film che all’apparenza possono sembrare banali o leggeri ma che invece nascondo una trama interessante e una storia non banale da scoprire.

Wael il protagonista è un giovane ragazzo che vive di espedienti di piccola truffa per sopravvivere, la sua complice è Monique, una anziana signora interpretata da una sempre convincente Catherine Deneuve.

Durante una di queste truffe vicino ad un supermercato, Monique si imbatte per caso in un vecchio amico, Victor il quale viene scippato da Wael che però non riesce a sfuggirgli. Victor si fa quindi raccontare da Monique la loro situazione e le offre un posto di lavoro presso una scuola che assiste ragazzi problematici. Inizialmente alla ricerca di un insegnate per i ragazzi, Wael viene coinvolto come sostituto in attesa di assumere un professionista.

Il gioco delle parti inizia quando i ragazzi e Wael dovranno conquistare la fiducia reciproca. Non essendo un vero insegnante, Wael utilizzerà piccoli stratagemmi imparati nella vita di strada per portarli dalla sua parte. Durante lo svolgimento di questa storia principale, ne abbiamo una seconda in uno scenario di guerra con un piccolo bambino ed una suora, che solo alla fine del film potremo comprendere.

Victor inizialmente è deciso a voler trovare un vero insegnante, mentre Monique ha grande fiducia nelle capacità di Wael e pertanto fa di tutto perchè la ricerca di un nuovo insegnante non vada a buon fine. Durante le giornate con i Ragazzi, Wael inizia a comprendere che anche per lui c’è qualcosa di buono e che può diventare determinante per aiutare la vita di questi ragazzi. La commedia non si prende sul serio e si alternano momenti più divertenti e leggeri a momenti seri di contenuto. Questa contrapposizione tra drammatico e divertimento, rende il film accattivante e coinvolgente allo stesso tempo.

Il film è disponibile sulla piattaforma Netflix e ne consiglio la visione per tutte le età, fatemi sapere se vi è piaciuto.

Michele

Partigiani, idealisti o opportunisti?

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La storia ci parla della seconda guerra mondiale e le ragioni socio-politiche-economiche che l’hanno mossa, quale guerra non ne ha?! Insieme a queste anche i movimenti che vi si sono contrapposti. In Italia spicca il partigianesimo.

Questo movimento aveva l’obiettivo di opporsi all’avanzata fascista e proteggere il popolo vittima di tale avanzata.

Ma nel mio paese sembra che non sia stato così.

Se seguite questo blog, ormai conoscete Vianino ma vi riporto lo stesso alcuni articoli

Vianino sottosopra

La batera

Vianino e arte

Nel corso degli anni ho raccolto diverse testimonianze da diverse fonti che però raccontano tutti la stessa storia:

“I partigiani si appostarono in alto, al tempo non c’erano gli alberi che ci sono ora e la strada sottostante era ben visibile. Videro i soldati tedeschi che si avvicinarono, ed aprirono il fuoco uccidendo uno di loro, un soldato tedesco. I partigiani invece che restare per difendere il paese, fuggirono. Rimasero alcuni uomini, non erano partigiani, ma quando i tedeschi arrivarono li fucilarono. I tedeschi ci dissero che il giorno dopo avrebbero bruciato il paese, così ce ne andammo lasciando le nostre case.”

Il parroco del tempo chiese di poter dare degna sepoltura a compaesani uccisi per mano dei soldati tedeschi, gli fu concesso 24 ore.

Pia, originaria di Corniglio, ci racconta una storia che per me è ancora più agghiacciante:

” Mio padre era podestà” con questo termine ci si riferisce a quello che oggi chiamiamo sindaco, ” era accusato di essere fascista. I partigiani irruppero in casa nostra, spinsero mia madre contro il muro e le puntarono la pistola alla gola, mi afferrarono  e mi gettarono dalla finestra. Un donna che passava di lì mi prese e mi salvò la vita, avevo sei mesi.”

Queste sono solo alcune delle testimonianze ma durante il corso degli anni ne ho raccolte diverse. Molti affermano che i partigiani andavano nelle case accusando i loro abitanti di essere fascisti, così facendo rubavano e nei casi più gravi, uccidevano.

Tuttavia, le testimonianze raccolte affermano che fra i partigiani vi erano gli idealisti che combattevano per la patria e la difendevano, ma coloro che si associavano attivamente nel movimento partigiano per comodo, agivano con più crudeltà dei fascisti stessi.

Molto probabilmente le statistiche confermeranno il buonismo del partigianesimo, e molti libri di storia confermano l’importanza del movimento partigiano nell’ostacolare l’avanzata fascista, però io mi chiedo: se per 10 partigiani combattenti e onorevoli ve ne era uno crudele e sfruttatore che agiva ancora più violentemente  del nemico, quanto varrà il bene fatto dai partigiani coraggiosi?

Giuseppina 13enne violentata e uccisa dai partigiani

… perchè questa storia, annulla molto del bene fatto dai partigiani.

Bozzu

Il ciclo dell’Eredità, noiosa genialità

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Questo è il mio primo articolo su di un libro, quindi siate clementi.

Dunque, dopo undici anni ho finalmente finito Il ciclo dell’eredità di Christofer Paolini.

Si tratto di ben quattro libri, Eragon,

eragon

Eldest,

eldest

Brisingr,

brisingr

Inheteriance,

inheritance

La storia narra di Eragon che trova un uovo di drago il quale gli si schiude davanti rivelando un cucciolo. La leggenda narra che l’uovo si schiude solo davanti al cavaliere che ha prescelto e gli rimarrà fedele per sempre istituendo un legame affettivo ed extrasensoriale. Per Eragon si profila un grande destino che lo porterà a ridisegnare le sorti del regno in cui vive, Alagaesia. Questo è quanto c’è da sapere perché riassumervi la trama è impossibile in quanto si tratta di quattro libri di settecento pagine cadauno, forse di più.

Quando comprai Eragon fui colpita dalla copertina in quanto appassionata di fantasy poi la storia mi conquistò. Avvincente e ricca, una letteratura sopra la media al di là del semplice intrattenimento. Duelli, battaglie, tanta magia ed etnie differenti danno vita a quello che si definisce come un capolavoro, impossibile credere che l’autore quando scrisse il primo volume aveva solo sedici anni. Divorai il libro tutto ad un fiato e non fu da meno il secondo; ma con Brisinger le cose cambiano. Le continue battaglie e combattimenti intrinseci ad incantesimi e magia, i vari popoli che si scontrano e si uniscono, le trame della vita passata di Eragon che escono allo scoperto, hanno reso la lettura difficile la quale già richiedeva una lieve concentrazione dal primo volume.

Aggravante peggiore è il tempo. Gli anni che trascorrono tra un libro e l’altro sono diversi e si perde il filo della storia, a poco serve il riassunto ad inizio libro.

Con l’ultimo volume ho gettato la spugna dopo che c’è voluta una  buona pagina per descrivere la goccia che cade dal soffitto sulla coscia di Eragon, e così il libro rimase a prendere polvere fino a vari anni dopo  quando non sviluppai una sorta di insonnia e mi fu suggerito di leggere prima di addormentarmi. Ripresi Inheteriance ed in effetti me lo ricordavo peggiore ma nel complesso la mia idea non è cambiata di molto.

Ora non nego che sia un capolavoro, ma quello che all’inizio sembrava genialità mista a rara fantasia a lungo andare diventava ostentato sfociando in una favola noiosa, inoltre dato che tutta la storia ruota intorno a Eragon e alleati che cercano di sconfiggere il tiranno Galbatorix, mi aspettavo una battaglia tra loro più lunga e di difficile finale. Da brava romantica speravo che alla fine quel flirt appena accennato tra Eragon e Arya diventasse una relazione ufficiale troppo a lungo rimandata per una guerra in atto da vincere. Invece i due si separano, Eragon se ne va con i draghi e le uova rimaste e Arya diventa sovrana.

Credo che la difficoltà nella lettura stia nel fatto che a differenza di saghe come Twlight e Harry Potter, qui non si tratta di episodi che occupano un singolo volume e che insieme delineano una macro trama, ma di una storia continua che si sviluppa libro dopo libro e anche leggendoli uno dopo l’altro, essa è talmente complessa e strutturata che riesce davvero difficile tenere il filo.

E’ innegabilmente un capolavoro, ma forse di nicchia.

– Isabella –

I migliori giochi da tavolo 80′

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Chi di voi era bambino o ragazzino negli anni ottanta, di certo non dimenticherà i giochi da tavolo di questa fortunata decade.

Sto parlando di quei giochi il cui divertimento ha tenuto testa all’avvento dei videogame quali Nintendo o Sega Mega Drive. Sto parlando di Brivido, ad esempio.

brivido

Chi non se lo ricorda? Famoso per il suo design in 3d stile gotico, affascinava chi come me, era un amante dell’horror. Forse era più il tempo per montarlo che per giocarci, ma ne valeva la pena. L’obiettivo era imprigionare il fantasma sfuggendo ai trabocchetti

L’isola di fuoco

Questo era davvero costoso, ma molto divertente e ben strutturato, lo scopo era scappare dall’isola con il gioiello. Il gioco era imprevedibile, poteva durare 20 minuti come due ora e ancora ad oggi è il preferito di mia figlia che ha 5 anni. Cercatelo su internet, se negli anni ottanta constava intorno alle 90.000 lire oggi lo potete acquistare a €235,00, da paura!

trivial pursuit

Trivial Pursit, non era da meno in termini economici, decisamente più impegnativo e dedicato ad una fascia di età superiore del target al quale si indirizza Brivido, o L’Isola di fuoco. Il fine è quello di conquistare più lauree di tutti rispondendo a domande di cultura generale.

Atmosfear,

atmosfear

questo forse risale più agli anni novanta. Fu il primo gioco interattivo che implicava l’uso di una cassetta VHS che si trovava in dotazione. Ebbe un grande successo tanto da spingere gli ideatori a creare altre due versioni, ma che non ebbero la stessa fortuna.

crak

Considerato un “gioco al rovescio”, sì perché se ad esempio a Monopoli vince chi rimane in gioco e con più soldi, a Crack per vincere devi perdere tutto. Divertente e atipico, potevi perderci le giornate.

monopoli-tabellone

Persino mio padre forse ci ha giocato, infatti forse non tutti sanno che il gioco del Monopoli ebbe origine all’inizio del XX secolo, ed è incredibile come ancora oggi sopravvive. Ne furono fatte varie versioni, tra cui una con i personaggi della Disney per i più piccoli. A differenza dei giochi citati fino ad ora non serve affidarsi ad internet per recuperarlo, Monopoli è ancora oggi il gioco da tavolo più conosciuto e lo potete ancora trovare in qualsiasi negozio di giocattoli, mentre per gli altri, beh…buona fortuna se sperate di comprarlo all’asta ad un prezzo conveniente.

risiko

Questo non era proprio il mio genere, ma i maschietti, grandi e piccini ci perdevano le giornate. Basato su strategia di guerra e attacco, potete giocarci per ore senza annoiarvi. Alcuni lo consideravano uno strumento di istigazione alla violenza, io credo che non lo sia più di quanto lo sia un videogame o la televisione.

hotel

Hotel, per gli amanti del businnes, si affianacava a Crack. Tutto ruota attorno al concetto di affari e l’obbiettivo è costruire e conquistare più alberghi possibile mettendo fuori gioco i vostri avversari che si indebiteranno per dormire nei vostri hotel

Che ne dite, vi ho riportato indietro nel tempo?

– Isabella –

Quando vecchie storie diventano nuove.

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Avete mai fatto caso di come sia possibile ricavare una nuova storia da una più che conosciuta, ribaltando e modificando l’asse narrativa sulla quale si muove quella storia?

Ok, mi spiego meglio, ad esempio, Maleficent.

maleficent

Tutti conosciamo la favola della bella addormenta, Maleficent ne è una originale alternativa. Brevemente, Malefica è una fata che protegge la terra in cui vive grazie alla sua magia e alle sue ali che le permettono di sorvolare la terra  che abita e vigilarla al meglio. Un giorno proprio le sue ali le verranno rubate da re Stefano, padre della principessa Aurora. Per vendicarsi Malefica lancia sulla piccola Aurora, una maledizione secondo la quale la piccola, nel giorno del suo sedicesimo compleanno si pungerà il dito con un arcolaio e cadrà in un sonno profondo fino a quando il bacio del vero amore non la risveglierà, e nessuna magia potrà cambiare o annullare questa maledizione. Re Stefano per proteggere la sua figlioletta, la affida a tre fate buone che la allevano nel bosco. Maleficient osserva la bambina da lontano sperando che prima o poi si presenti l’occasione di ucciderla, ma accade qualcosa di inaspettato, lentamente malefica comincia a provare affetto per quella “bestiolina” , la piccola, con sincera innocenza riesce a conquistare il cuore di Malefica portandola al punto di amare quella bambina come fosse sua. Tra le due nasce un rapporto di amore e amicizia sincero, tanto profondo che Malefica cercherà di annullare la maledizione ma purtroppo non ci riesce proprio perché nessuna magia potrà annullare la maledizione. Non c’è nulla da fare, la maledizione si compirà e Aurora cadrà in un sonno profondo. Malefica riesce a rintracciare un giovane che Aurora aveva conosciuto nel bosco, il principe Filippo; lo condurrà da Aurora ma sebbene Filippo bacia Aurora con tutto il suo sentimento, questa non si risveglia. Malefica non si spiega cosa sia successo e si dispera, comincia a riflettere e fa un ultimo tentativo: bacia Aurora. Aurora magicamente si risveglia.

So che non avrei dovuto rivelarvi il finale ma era importante ai fini della recensione. Innanzi tutto è facile confrontare le due  e versioni e accorgersi di quanto possa cambiare la storia originale, semplicemente  spostando l’asse narrativa, concentrando la trama non più sul protagonista come lo conosciamo,  ma su un altro personaggio magari il cattivo della storia, in questo caso Maleficient. Altro aspetto fondamentale che mi ha colpito della storia è il concetto di vero amore, nella versione originale ci si concentra su l’amore tra uomo e donna, ma qui viene celebrata la più alta forma d’amore che va oltre quello tra uomo e donna, stiamo parlando dell’amore tra madre e figlio. Maleficient non è la madre biologica di Aurora ma impara a d amarla come se fosse sua e il bacio quindi si rivelerà quello del vero amore, risvegliando Aurora. Conoscete amore più grande di questo?

 

dracula untold

Tutti conosciamo la storia di Dracula, ma qui le cose sono molto diverse.

Dracula non diventa tale perchè rinnega Dio e beve il sangue che sgorga dalla croce. In questo caso il principe Vlad scende a patti con un demone per acquisire il potere che gli è necessario a vincere la guerra che incombe sulla sua terra e il suo popolo, una guerra nata dal rifiuto di cedere i fanciulli del regno al sovrano, evitando a loro una vita di sofferenze che avrebbe avuto inizio con un’addestramento inumano alla vita del soldato.

Il principe avrà poteri sovrumani per tre giorni, ma parallelamente dovrà combattere con la sete di sangue, se resisterà a questa allo scadere dei tre giorni, riavrà indietro la sua umanità altrimenti resterà condannato  a essere vampiro per il resto dei suoi giorni. Purtroppo tre giorni non gli saranno sufficienti per vincere la guerra e sarà il sacrificio di sua moglie, la quale in punto di morte gli offre il suo sangue, così da conservare i poteri che gli permetteranno di vincere la guerra e salvare i fanciulli compreso suo figlio, ma lo condannerà ad una vita da vampiro.

In questa alternativa alla storia originale, il principe Vlad, mai appare cattivo, al contrario dimostra una bontà d’animo oltre ogni immaginazione, forza, e straordinario autocontrollo, lo si ammira e lo si invidia nonostante tutto.

Amo l’originalità di queste due storie nate da cliché.

– Isabella –