Parigi a tutti i costi, moderno e tradizione si fondono

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  • Attori: Reem Kherici, Cecile Cassel, Tarek Boudali,Philippe Lacheau, Shirley Bousquest
  • Regista: Reem Kherici
  • Formato: DVD, PAL
  • Audio: Italiano (Dolby Digital 2.0)
  • Lingua: Italiano
  • Sottotitoli: Italiano
  • Regione: Regione 2
  • Numero di dischi: 1
  • Studio: RAI CINEMA S.P.A.
  • Data versione DVD: 19 nov. 2015
  • Durata: 120 minuti

Questa divertente commedia è del 2013, produzione francese che arriva da noi con un pochino di ritardo (2015) come spesso accade per le pellicole europee. Considerati anche i fatti recenti, una volta tanto Parigi è lo sfondo per una storia leggera e divertente per tutta la famiglia.

Ed ecco la nostra protagonista Maya, vestita di bianco in splendida forma che frequenta la vita mondana. Si sta recando in discoteca come sempre, insieme alle amiche/ colleghe. Maya lavora per una grande Maison di moda parigina, vive in un bellissimo quartiere centrale vicino alla Tour Eiffel da quasi venti anni, anche se le sue origini sono marocchine. Le giornate scandite da lavoro, feste, la ricerca della perfezione. Sembra essere a suo agio nel mondo effimero e superficiale che la circonda; anzi sta proprio facendo carriera. Nulla o poco si sa della sua famiglia, con i quali evita oramai da anni ogni contatto. Il destino però, si sa è in agguato, così mentre Maya esce dalla discoteca viene fermata dalla polizia. Pare proprio che da oltre un anno abbia dimenticato di rinnovare il suo permesso di soggiorno. Risultato?: RIMPATRIO IMMEDIATO COME CLANDESTINA.

Accompagnata da un gendarme sino al suo volo per il Marocco, Maya cerca di nascondere la sua situazione con l’aiuto degli amici,considerato che proprio tra due settimane si svolgerà la settimana della moda che potrebbe finalmente valerle un contratto fisso. Ancora ignara ed inconsapevole della sua condizione, Maya è convinta che appena rientrerà in Marocco potrà avere un visto per rientrare.

In questa prima parte del film, ci vengono enfatizzate le differenze dei due paesi, il progresso, le comodità, il modo di vivere che si contrappone ancora a profonde tradizioni. Maya si ritrova nella sua casa di infanzia con una famiglia che non la comprende, eppure nemmeno lei si sforza di andargli incontro. La convivenza forzata con papà, nonna e fratello, porterà a galla tanti ricordi, rabbie e vecchi rancori familiari. Inizialmente Maya si mostra dura e non vuole sentire ragioni, nel frattempo a Parigi si scatena la gelosia ed il gossip tra le sue colleghe. La malignità è sempre dietro l’angolo si sa.

Una volta accettata la sua nuova situazione, Maya faticherà alquanto ad abituarsi al nuovo stile di vita. Eppure saranno proprio queste differenze culturali, di tradizioni che le saranno indispensabili per lavorare su se stessa e ripartire nella sua vita, le sue priorità. Certo la storia che vi propongo non sarà perfettamente originale, ma è fresca e divertente. Gli spunti e quelle differenze che vengono proposte in maniera così marcata, vi dovrebbero fare riflettere sull’argomento integrazione. Di questi tempi tema sempre molto caldo.

Anche questa volta vi propongo un film divertente, per la famiglia che saprà anche stupirvi in una certa maniera. Vi lascio al trailer e aspetto come sempre i vostri commenti.

– Michele –

L’OSPITE INATTESO (un film attuale che scuote le coscienze)

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  • Attori: Haaz Sleiman, Hiam Abbass, Richard Jenkins, Danai Jekesai; Michael Cumpsty
  • Regista: Thomas McCarthy
  • Formato: DVD, PAL, Schermo panoramico
  • Audio: Inglese (Dolby Digital 5.1), Italiano (Dolby Digital 5.1)
  • Lingua: Italiano, Inglese
  • Formato immagine: 1.85:1
  • Numero di dischi: 1
  • Studio: Perseo Video
  • Data versione DVD: 24 mar. 2009
  • Durata: 104 minuti

Piccolo film indipendente che tocca tematiche sociali di quelle forti. Quelle per cui le persone si sentono così impotenti che si cerca di spegnere il risentimento, lo si soffoca, per rendere la quotidianità sopportabile, più vivibile. Questo film non vi insegnerà cosa sia giusto o meno, non vi farà diventare tolleranti, vi aiuterà a riflettere e  cercare la vostra opinione.

Walter è un professore universitario che viene incaricato di seguire una conferenza nella sua vecchia città, New York. Rientrando nel suo secondo appartamento che da tempo non usava, trova una coppia di giovani immigrati dalla Siria che lo occupa. I ragazzi però non sono entrati con la forza, ma credevano di aver affittato regolarmente l’appartamento. Contrariamente al normale comportamento di tutti,  Walter non caccia subito i 2 ragazzi, ma li ospita in attesa che trovino una nuova sistemazione. Tra Walter (Interpretato da uno straordinario Richard Jenkins)  e Tarek il ragazzo siriano, si instaura un rapporto di amicizia, quasi come tra padre e figlio. Walter esce pian piano dal suo stato di solitudine e torpore cronico, in cui si trova da quando la moglie è morta.

Mentre sono in metropolitana, Tarek viene arrestato per un sospetto, fondato ovviamente, sul pregiudizio e l’intolleranza. Si è vero, Tarek è un immigrato senza visto e quindi viene messo in un centro di detenzione di New York. Walter è l’unico che può andare in visita e mantenere i contatti con la sua famiglia, realizzando quanto il suo Stato, americano e libero,sia in grado di essere opprimente e controllore.

Dopo poco la madre di Tarek arriva in città per cercare di aiutarlo. Inizia una lunga lotta tra lo Stato e Walter che sostiene la famiglia di Tarek.  Lui e la madre affrontano una difficile battaglia legale per impedire la deportazione del ragazzo che per il regime siriano, dopo il rimpatrio, andrebbe incontro certamente alla morte. Walter si sente molto coinvolto e arriva a rischiare anche il suo lavoro per aiutarli. La lunga battaglia fa avvicinare molto Walter e la madre di Tarek che si ritrovano innamorati.

Vi consiglio caldamente la visione di questo film per capire e vedere sino in fondo un racconto molto reale. Il regista ci mostra una storia in cui si intravedono delle impressionanti analogie, parlando dei diritti umani, tra regimi autoritari e governi democratici come negli USA. Questi ultimi pronti a reprimere quanto quelli menzionati. I suoi protagonisti agiscono in maniera sommessa, composta e proprio per questo lo spettatore si sente ribollire dentro per un’ingiustizia. Un film che scuote le coscienze perché è più semplice diffidare del diverso e far vincere un pregiudizio, piuttosto che guardarsi dentro e fare i conti con se stessi.

-Michele-