The real NY Cheese cake

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… ecco la vera ricetta della CHEESE CAKE di NEW YORK!!

Un bel po’ di anni fa (più di quanti mi faccia piacere ammettere) ho avuto un’insegnante di inglese newyorkese che aveva lavorato da Lindy’s, che per molti anni ha rappresentato il tempio della Cheese Cake nella Grande Mela 😊

Purtroppo l’ultimo negozio ha chiuso i battenti qualche anno fa…

Andiamo per ordine;

Per la Farcia

  • 4 pacchetti di Philadelphia
  • 500 gr di mascarpone
  • 6 uova
  • 2 tazze di zucchero ( 400gr circa)
  • 1 cucchiaino da caffè di estratto di vaniglia o vanillina liquida

Mescolare tutti gli ingredienti (l’ordine non è importante) e montare il composto con la frusta elettrica.

Per la Base:

  • Burro per ungere la placca e amalgamare i biscotti (50 gr circa)
  • 2 tazze di biscotti Digestive da sbriciolare
  • 2- 3 cucchiai di zucchero

Sciogliere il burro e amalgamare i biscotti sbriciolati finché non si avrà una base con una consistenza giusta (né troppo liquida né troppo solida).

Rovesciare il ripieno sopra la base. La teglia dovrebbe essere di quelle a cerniera, cioè quelle a cui si può togliere il bordo. In alternativa va bene un contenitore di alluminio.

Cuocere per 1 h a 180°, poi spegnere il forno e lasciare la torta dentro per un’altra ora, quindi mettere in frigo e servire fredda, magari guarnita con fragole, frutti di bosco e simili con il loro sughetto.

Consiglio: con le dosi indicate otterrete una torta SONTUOSA, se non avete molti ospiti potete dimezzare tranquillamente le dosi.

Se avete scrupoli di coscienza potete sostituire il mascarpone con la ricotta… la torta è buona lo stesso ma il sapore è meno “interessante” 😉

  • Sabrina

The OA, la serie piu’ enigmatica della TV.

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cover

Oggi provo a raccontarvi la serie ” The OA”, non uso il termine tentare a caso. Per chi ne ha sentito parlare ma non l’ha ancora vista, sappia che è una vera e propria sfida. In modo particolare anche per non svelarvi troppo di questo racconto molto, ma davvero molto particolare! Prodotta nel 2016 negli stati uniti da Netflix, questa serie ci racconta la storia di Prairie una ragazza scomparsa da ben 7 anni e che viene avvistata mentre si getta in acqua da un ponte con un telefonino. Questo è l’incipit della serie, scritta a quatro mani dalla stessa protagonista Brit Marling e Zal Batmanglij. Si risveglia in un ospedale e i suoi genitori vanno a trovarla ( tranquilli non vi svelo troppo della trama). La cosa più assurda è che quando era scomparsa Prairie era cieca, ma oggi ci vede come chiunque altro. Arrivano così tutte le classiche domande: come ha recuperato la vista? Dove e’ stata per 7 anni? Come è ritornata indietro? E tanto altro ancora.

prairie

Prairie cerca di tornare alla vita di tutti i giorni, ma le persone la guardano male. Inizia a fare amicizia con il classico bullo della scuola. Che cosa hanno in comune? Per quale motivo Prairie si fida tanto di lui? Questa serie pone continue e sempre nuove domande, mentre la loro soluzione è tutt’altro che semplice anche se le risposte arriveranno.

gruppo

Vengono individuate 4 persone all’interno della scuola, tra cui un’insegnante. Apparentemente tutti molto diversi e con problematiche sociali scolastiche differenti. Insieme ogni sera, andranno in una casa abbandonata con Prarie ad ascoltare il suo racconto di che cosa è accaduto in quei sette lunghi anni. Non sanno perchè, ma solo che alla fine del racconto capiranno quello che è il loro ruolo nella storia.

prigionia

Il racconto di Prairie, sarà per noi spettatori come un secondo film. Una storia dentro una storia. Sempre più intricata, dove il limite tra realtà e impossibile verrà attraversato più volte. Non vi verrà chiesto di crederci ma solo di ascoltare e seguire, capiremo alla fine ( si spera) proprio come i protagonisti coinvolti. Sono certo che questo racconto non vi annoierà credetemi.

Serie a parte, questo progetto è certamente uno dei più originali degli ultimi anni, tanto che il pubblico si è diviso in chi lo adora e chi lo odia. Certamente l’attrice che lo ha scritto ed interpretato ha un grande talento. Otto episodi intensi che a tratti rapiscono e coinvolgono lo spettatore, anche se  non sempre con la medesima intensità.

Fanno di “The OA” la serie da vedere quest’anno.

– Michele –

Lucy. Fino a che punto si può essere originali

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Lucy_(2014_film)_posterVi siete mai chiesti cosa succederebbe se utilizzassimo appieno il nostro cervello? Questa è una delle grandi domande che l’umanità si pone da decenni ed il film Lucy cerca di darvi una risposta.Esso tratta di una ragazza di nome Lucy (interpretata da Scarlett Johansson)lucy che conduce uno stile di vita trasgressivo e che la porta a conoscere gente poco affidabile, uno di questi la costringerà a fare una consegna per  lui. Si tratta di un tipo di droga sperimentale il CPH4 sintetico. Il CPH4 è un enzima rilasciato dalle madri in gravidanza per lo sviluppo del feto, in questo film lo si riproduce sinteticamente e lo si utilizza come sostanza stupefacente.

Lucy si ritroverà con un sacchetto di droga nascosto nella sua pancia da dover consegnare in Europa, ma purtroppo a causa di una violenta aggressione il sacchetto si rompe e rilascia la sostanza. Gli effetti sono strabilianti, Lucy arriva ad utilizzare il 100% del suo cervello, percepisce le funzionalità degli organismi altrui al semplice tocco, sentendo cosa non funziona e conoscendo  la soluzione per la guarigione, può sollevare più persone contemporaneamente con la forza del pensiero,ha accesso a ricordi ai quali nessuno di noi può arrivare, come ad esempio il sapore del latte materno.

E’ un bene che sia Lucy ad avere questa potenzialità perché lei la userà al meglio, pensate se fosse capitata nelle mani di qualche cattivo. Lucy acquisisce capacità sovrannaturali ma ne perde altre come la sensibilità  e la paura e se pensate che non avere paura sia un bene, vi sbagliate perché la paura a volte ti salva, tuttavia la prima cosa che fa una volta liberatasi dai suoi aguzzini, è correre all’ospedale per farsi asportare il sacchetto con la droga, sua fortuna ha perso la sensibilità al dolore  e mentre si fa operare senza anestesia chiama sua madre, si perché Lucy avrà perso alcuni sentimenti ma non quello per sua madre, e la ringrazia per l’affetto che le ha dato, i baci e le carezze che sua madre dispensava quando lei aveva pochi mesi, l’amore con cui la allattava, Lucy comprende lo sconfinato amore di una madre per i propri figli, quale più sublime conoscenza?

Lucy prende atto della propria conoscenza, le informazioni che possiede non sono alla portata di nessun altro al mondo e fra queste c’è anche la consapevolezza che il suo corpo non potrà reggere per molto a tali capacità. Lucy non sa cosa fare e contatta uno scienziato (interpretato da Morgan Freemanthrough-the-wormhole-with-morgan-freeman-9)che si occupa proprio di questo, di dare una risposta alla domanda su cosa potremmo fare se potessimo usare il 100% del nostro cervello. Lui, a fronte del fatto che la morte per Lucy è imminente, le consiglia di tramandare questa conoscenza. Il film si chiude con Lucy, ora diventata una specie di computer surreale e enorme che porge  allo scienziato una chiavetta contenente tutte il informazioni presenti nel cervello di Lucy, una volta effettuata la consegna Lucy-pc si dissolve e tutti si domandano che fine abbia fatto, i cellulari squillano all’unisono e compare sul display di questi un messaggio: I’m everywhere.

Bene, a nessuno viene in mente niente pensando a questa scena finale? A me viene in mente il film Il Tagliaerbeimages, questo trattava di un ragazzo con tardive capacità mentali che si sottopone a degli esperimenti di realtà virtuale, il suo cervello si sviluppa improvvisamente e, come per Lucy, acquisisce capacità sovrumane per non parlare dell’accesso alla conoscenza universale, anche qui il film si conclude con tutti che si chiedono che fine abbia fatto ed i telefoni prendono a squillare contemporaneamente.

Non è la prima corrispondenza che trovo tra i film, perciò mi chiedo, fino a che punto una sceneggiatura è considerata originale? Davvero tutto è stato scritto? Veramente abbiamo esplorato ogni tipo di finale? io credo che il meglio che possiamo fare sia attingere da ogni parte e collimare i pezzi tra loro come in un puzzle e avremo qualcosa di originale, come nel caso di Lucy che per la prima volta cerca di dare una riposta ad una delle grandi domande madri dell’umanità e  per la prima volta il potere più grande è in mano al bene. La sua originalità è stata trarre spunto da un vecchio film e trasformarlo in qualcosa di nuovo.