THE ADAM PROJECT

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Un nuovissimo film di fantascienza targato Netflix con un grandissimo cast, ma soprattutto che prende ispirazione dai grandi film di fantascienza degli anni 80.

Per i più appassionati ricordiamo ad esempio: Explorers, Navigator, D.A.R.Y.L. e molti altri in cui i protagonisti erano ragazzi o adolescenti che si trovavano a fronteggiare situazioni di avventura e fantascienza. Era davvero molto tempo che non vedevo un film come questo che cerca di replicare queste grandi atmosfere. Quei film visti dal punto di vista dei ragazzi e non dell’adulto.

Tra i protagonisti troviamo la bravissima Jennifer Garner che è la madre del nostro protagonista Adam magrolino e bullizzato nella scuola che frequenta da alcuni ragazzini. Adam sta attraversando un momento difficile dopo la morte del padre (Mark Ruffalo). Mentre è a casa da solo arriva una navicella spaziale nei pressi della proprietà della famiglia, al suo interno un uomo (Ryan Reinolds), che si rifugia in un capanno in quanto ferito. Anche lui si chiama Adam ed è arrivato dal 2050 per compiere una missione, incontrare sé stesso adolescente e farsi aiutare.

Il suo futuro è minacciato da qualcuno che ha cambiato il corso degli eventi per ottenere controllo e potere. Adam adulto, insieme al giovane, cercherà di ritrovare la Moglie (Zoe Saldana) per fare un viaggio nel passato e sistemare le cose prima della morte del padre, che aveva inventato l’algoritmo da cui la tecnologia dei viaggi nel tempo si era sviluppata.

Oltre ad una buona trama, ritroviamo molti elementi validi nel film; come i valori della famiglia, la responsabilità e una super avventura da vivere per salvare il mondo. Cosa di meglio per un ragazzo? Una particolarità inoltre, due protagonisti come la Garner e Ruffalo che si ritrovano insieme dopo quasi vent’anni dal loro film “30anni in un secondo” che vi consiglio caldamente di vedere. Questo è uno di quei film perfetto anche per tutta la famiglia da guardare insieme.

La stessa Garner ha definito questo film un E.T. del 2022 anche se ovviamente non siamo al livello di questo capolavoro cinematografico. Sono certo che i più appassionati di film lo ameranno come parte di un filone di film che negli ultimi anni sono andati sparendo.

Michele

Yes Day, storia di genitori e figli.

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Questo film si può riassumere con la frase: ” Genitori e figli sono sempre in disaccordo su una cosa; le regole!” Ecco il punto di partenza di questa commedia fresca e divertente adatta per ogni età, famiglie e non

Il film è tratto dall’omonimo romanzo scritto da Amy Rosenthal e Tom Lichtenheld. La protagonista indiscussa è una sempre brava ed eternamente giovane Jennifer Garner, che riesce a destreggiarsi tra ruoli seri, drammatici e le commedie. Allison e Carlos sono due genitori come tanti che crescono tre figli. Ripercorrendo la loro storia, si scoprono essere passati da una fase giovanile in cui tutto era divertente ed eccitante, ad una fase in cui 50 no al giorno sono una costante nella loro famiglia.

Vengono convocati per una riunione a scuola e scoprono che i loro figli li vedono come dei dittatori, incapaci di lasciare una libertà tanto ricercata. Gli parlano del famoso ” Yes Day” ovvero il giorno dei si. Una giornata che in accordo con i propri figli, e soprattutto con delle regole precise, trascorreranno insieme senza poter dire mai un NO. L’accordo è presto fatto e la giornata del SI arriva come previsto.

Così dopo parecchio tempo, la famiglia si trova a trascorrere un’intera giornata programmata dai loro figli, senza telefoni, senza pc, senza distrazioni. I genitori devono tornare a divertirsi coi propri figli, ed i figli posso vedere il lato spensierato e senza responsabilità dei propri genitori. Il film ci accompagna in una serie di situazioni tra il reale e il paradossale. Si parte dal saltare sul letto dei propri genitori tutti insieme, chi non si è mai sentito dire di no alzi la mano! Una colazione speciale dopo essere stati truccai e vestiti per poi andare in un campo di gioco a squadre. Il pomeriggio prosegue ad un parco divertimenti.

In tutto questo ci sono gli adulti che si ritrovano ad essere ragazzini, scoprendo le fragilità e riconsiderando il loro modo di comportarsi quotidiano. il bello di questa commedia è che ogni persona può ritrovare qualche tratto di una famiglia normale, nel rapporto tra fratelli, nelle discussioni quotidiane, nel modo di approcciare l’educazione dei figli e delle preoccupazioni. Ovviamente non vuole insegnarci come fare o come comportarsi, ma di lasciarsi andare e mettersi nei panni gli uni degli altri. Di fare qualcosa insieme come famiglia senza pensare troppo al dovere e non dovere, al godersi le cose belle che ci sono e saperne trarre gli aspetti migliori.

Ecco perchè vi consigliamo la visione di questo film, sia che siate genitori, figli, fratelli o amici. Un film che non si prende sul serio che ha come unico scopo quello di divertire pur trovando gli spunti comuni a tante famiglie. In un periodo come questo, un pò di spensieratezza vale oro.

Buona visione.

– Michele –

Sempre belli da vedere

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Vi è mai capitato di vedere un film e trovarlo entusiasmante? Sicuramente sì. E così lo mostrate ai vostri amici e piace anche a loro, ma non vi basta, allora lo rivedete, lo rivedete, lo rivedete e ancora lo rivedete, e non vi stanca mai, perche’ lo trovate divertente, lo trovate educativo, vi ci rispecchiate o rispecchia alcune vostre ideologie. A me e’ successo con più di un film.

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L’ultimo samurai. 

Credetemi l’avro’ visto almeno una decina di volte e lo rivedrei ancora. Adoro la cultura dell’antico samurai, l’onorevole via del  guerriero che non combatte con armi da fuoco, dove si inchina persino davanti al più acerrimo dei nemici pur di rispettare il codice del samurai, dove preferisce togliersi la vita piuttosto che perdere il proprio onore. So che tutti lo avrete certamente visto ma ci tengo a puntualizzare alcuni aspetti: innanzi tutto la sublime interpretazione di Tom Cruise, trovo che gli abbiano crudelmente negato l’oscar, ogni volta che vedo la scena finale dove lui offre la spada di Katsumoto all’imperatore, mi viene la pelle d’oca, davvero eccezionale. Trovo che il passaggio dal tormentato e alcoolizzato colonnello Algren all’onorevole Samurai al servizio dell’imperatore, sia trasmesso ed interpretato con eccellenza. Ma non è solo questo che amo di questo film, e’ la fedeltà ad uno stile di vita, per quanto richieda sacrificio, che trasuda da ogni scena, il rispetto per il prossimo che domina ogni singolo momento della giornata, mentre sei a tavola, quando sali su di un cavallo o quando sei al cospetto dell’imperatore. Trovo che tutto il film abbia una potente carica antropologica.

imm
La rivolta delle ex. 

Semplice, leggero, scorrevole. il tema dei tre fantasmi che rappresentano rispettivamente il passato, presente e futuro è sempre efficace. Se si è stanchi della giornata e si ha voglia di stare sereni sul divano, questo film potrebbe essere la scelta ideale, e se anche la trama del don Giovanni che si redime per il vero amore è oltremodo sfruttata, qui appare tutt’altro che scontata, è rivisitata in maniera divertente e riproposta in modo nuovo e fresco. Sempre piacevole da vedere in compagnia di amici o di un bidone di pop corn, o entrambi.

locandina (1)La leggenda di Bagger Vance.

Chi non si è mai perso? In un momento di debolezza, di insicurezza, a causa di un’esperienza che ci segna nel profondo. E’ proprio questo il caso di Rannulph Junuh  che a causa degli orrori della guerra, perde la voglia di vivere tanto da rinunciare al suo vero amore Adele Invergordon (Charlize Theron) e alla sua passione per il golf, e chi lo aiuta a ritrovarsi non è Adele, come tutti si aspetterebbero, ma Bagger Vance (Will Smith) che lo aiuta a ritrovare il suo swing metafora di sè,  ed una partita per il suo paese lo riporta alla vita, affrontando le sue paure e uscendone vincitore su ogni campo, vincitore della partita, vincitore nella battaglia contro i suoi demoni e vincitore in amore riconquistando al sua Adele. Molti lo vedrebbero una volta sola perché tendenzialmente drammatico, eppure l’ho visto svariate volte e ancora lo rivedrei, riassaporandone le sfumature introspettive, lo sfondo storico (si perché ambientato durante la secessione), farmi coinvolgere dal carisma  di Charlize, e stupirmi davanti ad un Will Smith nel ruolo di “angelo guida”

love actuallyLove actually.

Non solo commedia dunque. In questo film viene rappresentato l’amore secondo vari punti di vista, il colpo di fulmine come quello tra lo scrittore e la sua donna di servizio;  la cotta del  ragazzino per la bella della scuola;  l’affetto tra un rokkettaro fallito e il suo manager che non ha perso la  fiducia in lui; l’amore solitario di un ragazzo per la moglie del suo migliore amico; e tanti altri ancora. E’ toccante, romantico, ma soprattutto comico perché non solo ci mostra l’amore sotto vari aspetti, ma lo fa con ironia. Si potrebbe pensare che cosi’ tante storie rappresentate alternativamente tra loro creino confusione, invece tutto è equilibrato e fluido, tutte hanno un punto in comune che non e’ solo l’amore ma se lo volete conoscere lo dovrete vedere.

Quindi che ne dite? Qual’e’ il film che non smettereste mai di vedere?


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