Ero una Popstar

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Questo film Netflix uscito proprio in questo mese, mi ha molto incuriosito. Vince il protagonista di questa storia, quando era solo un ragazzino, era la star di una boy band che faceva tour mondiali all’apice del successo. Una storia inventata certo, ma che in effetti potrebbe essere molto plausibile. Nel suo periodo famoso veniva chiamato Vinnie D e la sua carriera è in grandissima ascesa. Il film ci riporta a 20 anni dopo quando Vince di popolare non ha più nulla.

Passato dal successo planetario ad una carriera solista mai decollata, Vince sembra ancora incollato ad un passato che non riesce a scrollarsi di dosso. Un fallimento che lo perseguita ancora oggi, lo vede come adulto che vive nei ricordi di gloria, senza una carriera e ancora accanito nel portare ai piccoli locali i propri demo suonando per strada. Proprio qua incontra per caso un batterista di soli 18 anni, si tratta di Stevie un ragazzino autistico ma con un grande talento. I due iniziano a suonare insieme e Vince sembra ritrovare l’ispirazione di un tempo per comporre finalmente qualcosa di decente.

Inizialmente per Stevie, la loro frequentazione significa semplicemante aver trovato finalmente un amico che lo porti fuori dalla sua solitudine, mentre per Vince, il ragazzino è la sua opportunità di riscatto. Due scopi molto diversi che però sembrano inizialmente andare nella stessa direzione. Durante il film vediamo alcuni flashback della vecchia vita di Vinnie D il ragazzo famoso che aveva tutto ma era solo e sfruttato da un’etichetta che da lui non voleva altro che soldi. Nel mezzo anche il suo dramma familiare che inciderà non poco anche sul suo futuro.

Il bello di questo film è capire come Vince riuscirà a rispettare l’amicizia di Stevie, rimettere insieme la sua famiglia disastrata, capire che cosa sia davvero importante e scegliere tra un lavoro vero e una carriera musicale che continua ad inseguire. Una sorta di morale che spunta; per chiedersi quali siano le cose importanti e per cui vale la pena battersi e darsi da fare. Nel complessoil film è piacevole, una colonna sonora orecchiabile e un protagonista con cui avere empatia per arrivare a capire il suo futuro.

Buona visione

Michele

Ascensione

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Il film di cui vi voglio parlare oggi è una commedia francese. Mi preme sottolineare che il film si ispira ad una storia realmente accaduta, anche se ovviamente nel film i fatti sono più romanzati. Il giovane Samy vive in un quartiere popolare della cittadina di Le Corneuve, la periferia di Parigi. La sua vita sino a questo momento è stata per così dire, costellata di pochi successi. Samy è disoccupato e non è mai riuscito a raggiungere i suoi obiettivi. Vive ancora in casa con i suoi genitori e da sempre è innamorato della vicina Nadia, che fa la commessa nel supermercato del quartiere.

Nadia è attratta da Samy ma non lo prende sul serio a causa del suo carattere arrendevole e rinunciatario. Durante una delle loro discussioni, Nadia accetta di uscire e dare un bacio a Samy se lui riuscirà a scalare l’Everest. Inizia una crociata di Samy per compiere la missione impossibile. Si allena fisicamente e nel frattempo cerca un piccolo sponsor locale di abbigliamento che accetta di finanziare parte della sua spedizione. Persino una radio locale decide di seguire Samy in una impresa che appare appunto impossibile… contro ogni pronostico Samy parte.

Appare immediatamente chiaro che Samy è totalmente impreparato ed inesperto, sia agli occhi degli uomini della spedizione, sia alla sua guida. Spesso deriso e non integrato nel gruppo, il viaggio lo mette di fronte a molteplici difficoltà. Samy si appoggia ad uno sherpa di nome Johnny che diventerà il suo punto di riferimento e amicizia per capire come andare avanti.

Grazie a Johnny, il nostro protagonista inizia a capire le difficoltà non solo del suo viaggio, ma delle tante cose che aveva dato per scontato nella sua vita, spingendolo a riflettere sui rapporti con gli altri e con la sua famiglia. Durante il viaggio e la copertura della radio che lo segue, Samy ottiene una grande risonanza senza nemmeno saperlo. Mentre la salita si fa sempre più dura sarà chiaro che non tutti arriveranno in cima, eppure Samy che versa in condizioni fisiche sempre più complicate, non accenna a cedere.

Qui vediamo il Samy del film e quello reale. Il film viene girato in parte in location vere del Nepal, Ascensione infatti è il primo film che ha girato sul campo base dell’Everest. Altre riprese invece sono nel versante francese del Monte Bianco.

Quando Samy fa ritorno a casa è una persona diversa, più consapevole e più fiduciosa non solo di sè stesso, ma anche della sua famiglia e delle persone che gli vogliono bene. La pellicola è spesso comica e piacevole, adatto alle famiglie e ad ogni età. Un film per trascorrere una bella serata dando spazio anche a riflessioni più serie.

Michele

Un fine settimana romantico a Parigi

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Parigi è una delle città più romantiche per eccellenza: sarà per la Senna che si può navigare e dalla quale al tramonto la città sembra magica, sarà per le atmosfere dei bistrot che invogliano a bere un verre (un bicchiere di vino) e a passare una bella serata in compagnia, sarà per i quartieri meno intrappolati nel traffico che regalano scorci da fiaba.
Insomma, i motivi sono tanti ma si torna sempre all’enunciato iniziale: Parigi è la meta ideale per un fine settimana a due!

Iniziamo con l’albergo: se si vuole stupire la propria metà, sulla rive gauche c’è un albergo davvero straordinario, il Lutetia. Si tratta dell’unico hotel di lusso della rive gauche, situato nel cuore di Saint-Germain-des-Près. Dal 2018 questo albergo è stato completamente restaurato e il suo aspetto Art déco, miscelato all’Art nouveau è distinguibile da lontano.
Oltre a magnifici locali comuni, si possono trovare un bar, un bistrot e un ristorante che sono stati apprezzati, nel tempo, da personaggi come André Gide, James Joyce, Ernest Hemingway, Picasso e Matisse… giusto per fare qualche nome. Ma uno dei punti di forza è la Spa Akasha, 700 metri quadri in cui si possono trovare trattamenti beauty di tutti i tipi (che si possono prenotare anche se non si pernotta nell’albergo).

Per una colazione davvero speciale il consiglio è quello di recarsi da Ladurée (a Parigi ci sono 3 sedi, consigliate quella di 21 Rue Bonaparte e quella di 75 Av. des Champs-Élysées): nel 1930 Pierre Desfontaines, nipote di Louis-Ernest Ladurée (dell’omonima pasticceria francese), fu l’inventore dei macarons come li conosciamo oggi: due meringhe farcite da un ripieno cremoso. E sono proprio i macarons il cavallo di battaglia della pasticceria, in cui si possono trovare delle deliziose creazioni dolci per tutti i gusti.
Cosa c’è di meglio di una passeggiata per le vie di Parigi, a curiosare tra le più disparate botteghe,o della visita di un museo? C’è solo l’imbarazzo della scelta: tra le mille proposte segnaliamo il museo Rodin (un vero gioiello che raccoglie le opere del grande scultore francese e di Camille Claudel), il museo Cernuschi (museo parigino dedicato alle arti dell’Asia orientale e più specificatamente a quelle dell’Estremo Oriente: Cina, Giappone, Corea e Vietnam) e l’Orangerie (nella splendida cornice dei Jardin des Tuileries si trova questa galleria meravigliosa dedicata all’arte impressionista, con una sala completamente dedicata alle Nymphéas di Monet che riempiono le pareti).
Per un pranzo o una cena (ma anche una merenda!) un ottimo locale è Les Deux Magots, proprio davanti alla chiesa di Saint-Germain des Prés. “Magot” in francese significa “statuetta tarchiata dell’Estremo Oriente, in porcellana, pietra o giada”.
Nel 1933 un gruppo di amici surrealisti seduti nella terrasse del Caffè decisero di fondare il loro premio letterario che chiamarono prix des Deux Magots. Col passare degli anni questo locale è stato frequentato, tra gli altri, da André Gide, Picasso, Fernand Léger, Jacques Prévert, Ernest Hemingway, Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Raymond Queneau, Umberto Eco, e molti altri.
Consigliata la Tarte Tatin con crème fraîche, buonissima ed equilibrata nel gusto.

Un souvenir da riportare a casa? Le miscele di tè di Mariage Frères rappresentano un regalo da fare e da farsi: ci sono moltissimi tipi tra cui scegliere e i negozi presenti in città, con le loro scaffalature in legno e gli aromi speziati, sono già un motivo sufficiente per entrare a dare un’occhiata. Un prodotto esclusivo di Mariage Frères è il tè blu: la tazza color blu indaco offre un elisir vellutato. Il colore dell’infusione dei tè a liquore blu è dovuta alla presenza di fiori blu finemente tritati e le sfumature di blu variano da un’infusione all’altra e da una raccolta di tè all’altra, dal blu-verde tenero al blu denso.
Infine, per passare un paio di ore alla scoperta di uno dei quartieri più romantici di Parigi, Montmartre, è possibile partecipare a una caccia al tesoro (provate a contattare Paris Ma belle) in cui si possono conoscere i luoghi significativi di questo quartiere e concludere la visita a Le mur des Je T’Aime, dove sono raccolti 311 “Ti Amo” in lingue e dialetti di tutto il mondo, fra cui tutte le lingue dei 192 stati membri dell’ONU, dall’India «nian’-ni-né-sné-i-kou-nou» al Sudafrica «èk-èt -you- lif».
Insomma… non resta che prenotare i voli e partire!

Sabrina

Il truffatore di Tinder, l’altro punto di vista.

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“Il truffatore di Tinder”, alias Simon Leviev, truffe per un totale nell’ordine di milioni di dollari, in effetti non si può dire che sia architettata male, tuttavia bisogna essere ingenue per cascarci.

Brevemente: Simon – ovviamente non è il suo vero nome – faccia pulita e da bravo ragazzo dai lineamenti docili e occhi piangenti, afferma di essere il figlio di un magnate dell’industria di diamanti tempestando il suo profilo su Tinder – noto sito di incontri – con foto che lo ritraggono come figura di classe in contesti lussuosi. Contatta diverse donne e figurarsi, chi dice di no? Bello, ricco e dalle conversazioni emerge pure che è un bravo ragazzo e padre premuroso.

Ed ecco il primo dubbio che mi mettere sulla retta del “ti blocco, banno, e vai all’inferno”, ma com’è possibile che simile personaggio abbia bisogno di Tinder per cercare l’anima gemella? Ma andiamo!

Ecco il primo consiglio: giovani ragazze in cerca dell’amore perfetto, uno così non ha bisogno di Tinder, anzi non ha proprio bisogno di andare a cercare l’anima gemella, sarà lei a trovare lui, mi spiego?

Tuttavia qualcuna ci cade accecata da voli su jet privati, e hotel di lusso, i due si frequentano lui si muove come il compagno perfetto e lei si innamora, ma ad un certo punto Simon viene aggredito e chiede aiuto alla malcapitata, dice che non può usare i suoi conti perché controllati e gli servono contanti, mica si parla di poche migliaia qui sono in ballo le decine se non le centinaia. Ma possibile che non puoi usare la carta del paparino? Ma com’è possibile che controllino i conti correnti? Il fatto è che le poverine nella rete, spesso non avevano soldi e per aiutarlo si indebitavano a loro volta. “Non ti preoccupare, ti farò il bonifico appena possibile per risanare il debito che hai acceso per me”. Appunto, ma se i tuoi nemici hanno tanto sotto controllo il tuo conto corrente, come puoi farmi un bonifico?

Secondo consiglio: non si prestano soldi a chi dichiara e dimostra pure di essere ricco, che senso ha?

Le poverette, ingannate dal giovane avvenente multimilionario, si creano un debito dietro l’altro, qualcuna è più sveglia e limita i danni alt ne avranno di rate da pagare, mentre Simon non risponde più alle chiamate e non si fa più trovare. Sai che si fa? Lo aspetto sotto casa e lo faccio pentire di essere nato ma ops, pare che Siamon giri parecchio per lavoro e non abbia fissa dimora, almeno non  nello stato delle donne ingannate.

Terzo consiglio: diffidate da chiunque non vi abbia fatto conoscere il posto in cui vive, non si prestano soldi a nessuno che non si possa andare a prendere per le orecchie.

Quarto e ultimo consiglio: credete nell’amore vero, quello umile non glitterato. Quello fatto di piccole attenzioni quotidiane e non di hotel di lusso e abiti griffati, quello che ti fa sentire al sicuro in un abbraccio e non con un diamante, quello che si ode con lo schianto della tua anima con la sua, quello che fa esplodere la tua femminilità e non il mero desiderio e ti spinge al divieto ai minori e quando parlo di divieto ai minori non mi riferisco ai debiti in banca.

Tutto chiaro?

Granchio Nero

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Un thriller cupo e di suspense svedese con un’ottima Noomi Rapace come protagonista (Uomini che odiano le donne e Seven Sisters). Il film è ambientato in Svezia ed improvvisamente è scoppiata una guerra. Non è chiaro contro chi sia, ci ritroviamo solo in uno stato di assedio. Caroline, la nostra protagonista, è una donna forte risoluta che durante uno di questi attacchi viene separata forzatamente dalla figlia adolescente.

Caroline cerca inutilmente la figlia ma nel frattempo viene reclutata per una missione speciale che potrebbe dare una svolta alla guerra. Inizialmente sembra non voler partecipare, ma le viene promesso che se avrà successo potrà incontrare finalmente la figlia. Insieme a lei un ristretto gruppo di persone con varie competenze oltre che un militare per controllare il buon esito. La missione è quasi impossibile e consiste nel pattinare su di un sottile mare di ghiaccio per portare qualche cosa di non ben identificato dall’altra parte, qualcosa che potrebbe decidere l’esito della guerra.

In questa trama non viene approfondito il tema della guerra o le sue motivazioni, è un dato di fatto in cui i protagonisti devono agire di conseguenza. Durante l’attraversata di questo mare ghiacciato le sorprese macabre saranno molte. Numerose vittime emergono dai ghiacci, e Caroline non sa di chi i può fidare trai i suoi compagni di missione. Il militare che li segue si era già rivelato poco affidabile. C’è poi il mistero di capire che cosa stanno portando di così importante.

Difficile trovare rifugi per potersi riscaldare o riposare e le loro condizioni fisiche vengono spinte al limite. Caroline ha come unico scopo ritrovare sua figlia e vuole a ogni costo portare a termine la missione. Il dubbio grande che a un certo punto emerge è se davvero ciò che stanno trasportando sia o meno una soluzione al conflitto e di quale tipo. Se chi le ha affidato la missione le abbia o meno detto tutta la verità.

Tutte domande che avranno una risposta in un film cupo, violento e di tensione. Noomi Rapace si conferma ancora una volta un’ottima interprete di questo genere di film anche per la sua stessa fisicità. Rappresenta una figura di donna determinata, forte e pronta ad ogni costo per raggiungere il suo scopo. Se siete amanti del film di tensione, Granchio Nero fa per voi. Buona visione

Michele

Valeria

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Serie spagnola che racconta le vicende di Valeria e le sue tre amiche per la pelle. Questa serie di grande successo in patria, prende ispirazione da una serie di romanzi rosa di una scrittrice e blogger. Tutto ruota intorno alla vita di Valeria e delle sue amiche: Lola, Carmen e Nerea. Una sorta di ” Sex and the city” spagnola ma con alcune differenze sostanziali. Nonostante la storia semplice e alla fine anche un pò banale, questa serie ha conquistato il pubblico per la simpatia e per la facilità di ritrovarsi nelle varie situazioni.

Valeria alla soglia dei 30 è una ragazza sposata che è in crisi sia nel suo matrimonio che nella sua carriera. Vorrebbe essere una scrittrice ma non riesce a decollare, mentre non sa bene capire che cosa vuole, anche il suo matrimonio è in una fase di stallo senza comunicazione . Intorno a lei si sviluppano le storie delle sue amiche: Lola l’amica di lunga data, che è traduttrice e presa in una relazione di alta passione sessuale con un uomo sposato, la tenera Carmen che lavora in un’agenzia pubblicitaria ed è sempre insicura ed innamorata segretamente del suo collega ed infine Nerea, avvocato di buona famiglia con aria di perfezione ma segretamente lesbica che non sa come dirlo alla propria famiglia.

Come sempre per complicare meglio le cose arriva un nuovo ragazzo che fa precipitare Valeria nel desiderio e nella tentazione, tanto da trasformare il suo romanzo in un libro a luci rosse che racconta le sue esperienze personali e fantasie. La prima serie di soli otto episodi, risulta leggera fresca e divertente, tanto che rimane facile da seguire. Insieme alle amiche ricalca un pò quelle che sono le classiche situazioni di crisi sentimentali e di vita personale che chiunque potrebbe avere. L’umorismo non manca così come le parti più serie.

Valerie insieme al supporto sempre presente delle sue migliori amiche dovrà quindi capire che cosa fare della sua carriera e della sua vita personale. Prenderà decisioni importanti che la aiuteranno a capire chi è e che tipo di persona vuole essere. In questo percorso decisionale anche il rapporto con le amiche avrà una sua maturazione. La leggerezza e la freschezza e i colori accesi di questa serie la rendono adatta per qualche momento di spensieratezza e divertimento.

Michele

La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra

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Il curioso titolo di questa miniserie, fa un chiaro riferimento al film “La finestra sul cortile” del grande Alfred Hitchcock, anche se siamo ben lontani dal suo capolavoro. In realtà ho voluto vederlo per la sua protagonista Kristen Bell, attrice molto versatile sia in tv, al cinema e persino in teatro. Deve la sua notorietà alla serie Veronica Mars di cui è stata protagonista. Il suo personaggio in questa miniserie è molto complesso.

La nostra protagonista Anna vive un momento molto difficile della sua vita, ha da poco perso la piccola figlia e si è separata dal marito. La sua grande consolazione, come si può vedere, è il vino che consuma in grandi quantità. Vive nel classico quartiere amerticano ricco e tranquillo, e proprio di fronte a casa sua arriva un padre single con la piccola figlia. Anna inizia subito a fantasticare sul bel vicino e scopre che è vedovo. Inizia così ogni giorno a guardare la vita del vicino dalla propria finestra quasi convincendosi di avere una connessione speciale con lui.

La doccia fredda arriva quando scopre che il vicino è fidanzato con una affascinante assistente di volo. Questo le provoca ovviamente una forte gelosia, e la sua morbosa attenzione sul vicino si accentua. Una sera mentre Anna guarda dalla finestra vede la fidanzata del vicino accoltellata al collo che muore dissanguata e chiama la polizia. Da questo momento parte il racconto della storia su un corpo mai ritrovato, la fidanzata che risulta involo per lavoro e la polizia che pensa lei sia solo alcolizzata e depressa per la morte della figlia.

Anna si è immaginata l’omicidio? Il suo vicino è coinvolto in qualche modo? Chi sta cercando di occultare le prove? Sono tutte domande che avranno una chiara risposta. L’arco narrativo a volte si fa surreale e quasi comico e non si comprende bene se voglia essere più serio o ironico. Rimane il fatto che la Bell da una prova di attrice che merita più della stessa serie che regge tutto sul suo personaggio. La trama ricorda molto la storia di Hitchcock e quindi abbastanza prevedibile anche se nel finale sicuramente qualche sopresa l’avrete. La serie si chiude lasciando un altro rimando ad un capolavoro ” la signora scompare”. Non aggiungo altro.

Buona visione

Michele

The Weekend Away

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Questo film rientra pienamente nelle categorie thriller / giallo che ultimamente vanno molto di moda. Per questo mi aspettavo una trama ampiamente scontata, ed invece sono rimasto piacevolmente sorpreso da due cose: la trama; che ho scoperto poi essere stata adattata dalla stessa scrittrice dell’omonimo romanzo da cui è tratto, ovvero Sarah Alderson e una delle sue protagoniste Leighton Meester (conosciuta ai più per la serie Gossip Gir). Il film si svolge in Croazia, dove le due amiche Beth e Kate decidono di passare un fine settimana insieme in ricordo di un’amicizia un pò in stand by, dovuto alle loro vite. Kate sta divorziando e Beth ha appena avuto una figlia dal marito.

Un posto sul mare meraviglioso e due amiche decise a divertirsi il più possibile. Kate più modaiola e libertina, cerca di smuovere la rigida Beth andando in qualche locale e abbordando bei ragazzi per passare una serata spensierata. Tutto sembra essere fantastico fino a quando Beth durante la serata comincia a sentirsi male per l’alcool e viene riaccompagnata a casa dall’amica e i due ragazzi conosciuti nel locale. Beth si sveglia nel suo letto senza memoria di quanto accaduto la sera prima, ma senza Kate che sembra essere scomparsa. Inizialmente cerca di capire quanto possa essere successo e poi decide di rivolgersi alla polizia senza troppo successo. E’ qui che Beth chiede al tassista che l’ha sempre seguita durante il suo viaggio un aiuto

Zain sembra avere un feeling particolare con Beth e per questo si mette sulle tracce dei ragazzi della notte prima. Il tassista però ha un passato poco chiaro e pulito che emerge immediatamente, in quanto chiede a Beth di non riferire sulla sua presenza alla polizia per via del suo passato. Insieme riescono a ripercorrere le tappe della serata per ricostruire gli spostamenti. All’interno di questa storia ci sono molti personaggi che fanno parte della storia che vi entrano a vari livelli. L’ex marito di Kate che non sembra essere molto preoccupato della sua scomparsa, il marito di Beth che non ha una buona opinione dell’amica, la polizia che non da peso alle parole di Beth e non ultimo il proprietario di casa che ha ospitato le ragazze che sembra avere qualcosa da nascondere.

In questo intreccio di scoperte e indagini, finalmente la polizia prenderà sul serio senza però trovare un pista valida, sarà proprio Beth a scoprire esattamente come le cose sono andate. Il film regge molto su Leighton Meester come protagonista supportata da questa serie di personaggi interessanti che la sceneggiature le fa girare attorno. Nel complesso un film interessante che vale la pena seguire, con quel pizzico di giallo che non scade mai in orrore o scene particolarmente violente rispetto a quanto abituati in questo genere di film.

Buona visione con questa novità 2022

Michele

THE ADAM PROJECT

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Un nuovissimo film di fantascienza targato Netflix con un grandissimo cast, ma soprattutto che prende ispirazione dai grandi film di fantascienza degli anni 80.

Per i più appassionati ricordiamo ad esempio: Explorers, Navigator, D.A.R.Y.L. e molti altri in cui i protagonisti erano ragazzi o adolescenti che si trovavano a fronteggiare situazioni di avventura e fantascienza. Era davvero molto tempo che non vedevo un film come questo che cerca di replicare queste grandi atmosfere. Quei film visti dal punto di vista dei ragazzi e non dell’adulto.

Tra i protagonisti troviamo la bravissima Jennifer Garner che è la madre del nostro protagonista Adam magrolino e bullizzato nella scuola che frequenta da alcuni ragazzini. Adam sta attraversando un momento difficile dopo la morte del padre (Mark Ruffalo). Mentre è a casa da solo arriva una navicella spaziale nei pressi della proprietà della famiglia, al suo interno un uomo (Ryan Reinolds), che si rifugia in un capanno in quanto ferito. Anche lui si chiama Adam ed è arrivato dal 2050 per compiere una missione, incontrare sé stesso adolescente e farsi aiutare.

Il suo futuro è minacciato da qualcuno che ha cambiato il corso degli eventi per ottenere controllo e potere. Adam adulto, insieme al giovane, cercherà di ritrovare la Moglie (Zoe Saldana) per fare un viaggio nel passato e sistemare le cose prima della morte del padre, che aveva inventato l’algoritmo da cui la tecnologia dei viaggi nel tempo si era sviluppata.

Oltre ad una buona trama, ritroviamo molti elementi validi nel film; come i valori della famiglia, la responsabilità e una super avventura da vivere per salvare il mondo. Cosa di meglio per un ragazzo? Una particolarità inoltre, due protagonisti come la Garner e Ruffalo che si ritrovano insieme dopo quasi vent’anni dal loro film “30anni in un secondo” che vi consiglio caldamente di vedere. Questo è uno di quei film perfetto anche per tutta la famiglia da guardare insieme.

La stessa Garner ha definito questo film un E.T. del 2022 anche se ovviamente non siamo al livello di questo capolavoro cinematografico. Sono certo che i più appassionati di film lo ameranno come parte di un filone di film che negli ultimi anni sono andati sparendo.

Michele

Il truffatore di Tinder, documentario.

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Sappiate che penso già di sapere che cosa state pensando. “Ma ci sono ancora donne che ci cascano?” Andiamo con ordine, il mese scorso esce su Netflix questo documentario. Il titolo era davvero curioso ma soprattutto, mi sono chiesto cosa potesse aver portato addirittura a farne un documentario mondiale. Come dice il titolo, parliamo di una truffa che avviene con l’app di incontri di Tinder e specula su alcune donne che sono alla ricerca dell’amore. Differentemente da ciò che potreste pensare, il nostro truffatore si presentava alle ragazza con foto che facevano ben capire il suo stile di vita molto elevato e ne davano l’aria molto professionale.

Il suo nome è Simon Leviev, e racconta di essere il figlio di un magnate russo del commercio dei diamanti. Inizialmente corteggia le donne con messaggi e racconta dei suoi viaggi di affari in giro per il mondo. Una delle donne che vediamo nel documentario, viene invitata da Simon a seguirlo in uno dei suoi viaggi per conoscersi. Jet privato, hotel di lusso… tutto spesato. In pratica come in un film o in un sogno. I due si piacciono e iniziano una relazione romantica. Simon molto presente e premuroso le racconta tutto della sua vita, le manda regali, ed ogni volta che fa tappa nella città della donna la invita nel suo hotel di lusso. Le cose non avvengono in fretta ma con tempistiche molto lunghe che fanno pensare quindi ad un naturale svlogersi della relazione.

Questo trattamento accomuna tutte le sue vittime. Ad un certo punto chiede alla ragazza se vuole andare a vivere con lui e di cercare un appartamento adeguato per loro. La donna è molto felice e si mette subito alla ricerca. A questo punto però Simon dice che nel mondo del commercio dei diamanti subisce molte minacce e chiede a lei di stare attenta per non diventare a sua volta un bersaglio. Le minacce su Simon si fanno molto pesanti fino al punto di subire alcune aggressioni che lui documenta su foto in ambulanza. La donna è molto spaventata ed inizia a diventare paranoica. In questa situazione Simon le dice di non poter più usare le carte di credito per non essere rintracciato…

Come avrete capito la truffa comincia a configurarsi ma non è per nulla semplice o scontata. Vi suggerisco quindi di vedere come un semplice giovane ragazzo è riuscito a truffare centinaia di donne in giro per il momndo e fare una vita di lusso circondato di persone di alto livello. Le nostre vittime ovviamente non sono rimaste a guardare. Hanno fatto di tutto per poterlo incastrare.

Questa storia oltre ad essere incredibile, apre comunque molti spunti di riflessione su quello che è il mondo di incontri internet e app che non è ingradoin alcun modo di garantire una sicurezza agli utenti. La prova è che tinder ha bandito Simon dalla sua piattaforma solo dopo che il documentario è diventato mondiale e quindi impossibile da ignorare. Le tre vittime che hanno raccontato questa storia hanno anche aperto una sottoscrizione di fondi online per cercare di recuperare parte dei soldi per l’enorme debito accumulato a sei zeri.

E voi? che cosa ne pensate?

Michele